Arrivano nuovi sviluppi dalle indagini sull’incidente della Funivia del Monte Faito. Lo scorso 17 aprile una delle cabine è crollata, provocando la morte di 4 persone, mentre una quinta è tuttora ricoverata in ospedale in gravi condizioni.
Gli indagati, che erano inizialmente 4, passano a 25. Tra loro c’è anche Umberto De Gregorio, presidente di Eav, la società di trasporti che gestisce il servizio della Funivia del Faito. Le ipotesi di reato, per tutti, sono quelle di omicidio colposo plurimo e disastro plurimo. L’iscrizione di altri soggetti nel registro degli indagati, da parte della Procura di Torre Annunziata, titolare dell’inchiesta, si è resa necessaria in vista dell’imminente accertamento tecnico che dovrà stabilire con precisione le cause della tragedia.
Salgono a 25 gli indagati per il disastro del Faito, tra loro anche il presidente Eav Umberto De Gregorio
Appresa la notizia, il presidente Eav Umberto De Gregorio ha affidato ai social network un commento. “Ho letto dai giornali – scrive De Gregorio su Facebook – che sto per ricevere un avviso di garanzia in merito alla tragedia del Faito. Gli indagati, leggo dai giornali, passerebbero da 4 a 25. Confermo la mia assoluta fiducia nella giustizia, sono sereno, e confermo la massima collaborazione agli organi inquirenti. Sono al mio posto di lavoro, come sempre”.
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La tragedia della Funivia del Faito costituisce un tragico déjà vu: già nel 1960 quattro persone avevano perso la vita in un incidente simile.
Il dramma rievoca, infatti, la tragedia del 15 agosto 1960, quando, per un errore umano, una cabina della stessa funivia non riuscì a frenare la sua corsa e finì per schiantarsi sui binari della Circumvesuviana. Anche allora il bilancio fu di quattro morti e decine di feriti. Due episodi distanti oltre sessant’anni ma drammaticamente simili, che sembrano legati da un destino crudele.
Dopo la tragedia del 1960, l’impianto era stato oggetto di importanti interventi di manutenzione straordinaria e aggiornamenti tecnologici. Nel corso degli anni, la funivia ha subito vari ammodernamenti e nel 2021 era già tornata al centro delle cronache per un black out elettrico che aveva lasciato sospesi nel vuoto 31 passeggeri per più di un’ora.
Nonostante gli sforzi per garantire la sicurezza dell’impianto, l’incidente di ieri solleva seri interrogativi sulla reale affidabilità delle infrastrutture e sui controlli effettuati. La comunità locale è sconvolta, mentre le istituzioni parlano di “dolore profondo” promettendo accertamenti immediati.
La Funivia del Faito, simbolo di connessione tra Castellammare e il monte omonimo, torna così a essere luogo di dolore.