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domenica, Aprile 28, 2024
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Scandalo a Pozzuoli, l’ex sindaco Figliolia a capo del comitato d’affari: “Pressioni per dare l’appalto del Rione Terra all’amico imprenditore”

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Secondo il bando, il cuore di Pozzuoli era destinato a diventare un albergo diffuso da 185 posti letto; un polo turistico e ricettivo con quindici tra negozi e botteghe. Tutti in capo a un soggetto unico. Il bradisismo e lo sgombero del 1970 avevano portato all’abbandono del Rione Terra, sperone di tufo a picco sul mare, nucleo storico del Comune flegreo.
Poi il tentativo di rinascita: decenni di lavori e di messa in sicurezza, più di 200 milioni di euro spesi. L’obiettivo: renderlo cardine di una riqualificazione turistica. L’attenzione degli inquirenti si è concentrata sulle procedure dei bandi di gara per l’affidamento in concessione del patrimonio immobiliare. Un “comitato d’affari” – secondo le parole della Procura di Napoli – che si sarebbe “adoperato per organizzare tutte le attività necessarie per far aggiudicare la concessione”.

Ma la commissione a fine gara aveva assegnato il punteggio più alto a un’impresa concorrente. Per questo motivo, il Comune aveva dato mandato a una società di consulenza. Ufficialmente allo scopo di verificare la bontà del piano economico-finanziario presentato dai vincitori. A bloccare le presunte procedure illecite le perquisizioni, nell’aprile del 2022. Poi le elezioni e la decisione della nuova giunta comunale di annullare la procedura di gara.

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L’indagine svolta in maniera congiunta dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli, ha consentito di far emergere una serie di “gravi episodi di malaffare politico e istituzionale, consistenti in corruttele variamente determinate e in un disinvolto e talvolta sfacciato abuso dei poteri e dei compiti di cui sono titolari a vario titolo pubblici ufficiali e incaricati di pubblico servizio. Ne è emerso un quadro francamente allarmante e desolante”. 

LA POSIZIONE DELL’EX SINDACO VINCENZO FIGLIOLIA

Nato a Pozzuoli il 6 settembre 1962, Vincenzo Figliolia ha indossato la fascia tricolore della sua città per ben tre volte. Viene eletto alla guida di Pozzuoli nel 2001 con una coalizione di centrosinistra (liste civiche), ma non riesce a portare a termine il mandato in quanto il Comune viene sciolto per infiltrazione camorristica. Viene eletto sindaco della città nel 2012. Nel 2017 cala il bis e viene riconfermato primo cittadino di Pozzuoli 5 anni dopo. Oggi è consigliere comunale ma probabilmente a breve sarà sospeso.

Oggi l’ex sindaco di Pozzuoli è stato arrestato dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza e dai poliziotti della Squadra Mobile di Napoli. Al centro dell’inchiesta, che vede indagate 11 persone, presunte turbative nella gara per la concessione del Rione Terra di Pozzuoli; ipotesi di corruzione per l’aggiudicazione di un’altra pubblica concessione; presunte intermediazioni illecite sia per l’affare della conversione in struttura alberghiera del Rione Terra e anche per altri appalti pubblici

LE ACCUSE

“Con un singolare e sfrontato travisamento di ruoli e compiti, in questa fase si assisteva a una condotta del tutto inammissibile”, scrivono i magistrati i quali sottolineano come sin da principio, infatti, sia stato lo stesso sindaco Figliolia a occuparsi di ricercare il possibile partner intemazionale da cooptare nell’affare; ne ha incontrato gli emissari e i legali rappresentati per l’Italia, li ha ricevuti a Pozzuoli e guidati, ha cercato i contatti e si è adoperato direttamente per coinvolgerli nell’affare. In pratica è stato il soggetto di vertice dell’ente banditore che si è preoccupato di individuare direttamente, contattare personalmente e coinvolgere i vari soggetti individuati come possibili alleati dell’impresa cittadina che avrebbe dovuto aggiudicarsi la vittoria della gara. “Sin da questa fase dà la misura della assoluta mancanza di serietà e di imparzialità della gara che ne sarebbe dovuta scaturire”.

Non sfugge, evidentemente, che un politico e amministratore locale accorto, che tenga alle sorti della propria città e al buon esito di un affidamento strategico e di rilievo per la città, ben potrebbe adoperarsi per pubblicizzare una gara indetta dalla sua amministrazione e anche contattare e cercare di invogliare i titolari di grandi brand intemazionali a investire nella sua città; in ciò naturalmente non ci sarebbe nulla di illecito e non ci sarebbe stato neanche in delle eventuali interlocuzioni informali, volte a promuovere la partecipazione alla gara delle multinazionali del turismo interpellate. “Nel caso di specie, tuttavia, il proposito di Figliolia era palesemente quello di trovare non già dei possibili concorrenti per la concessione da bandire, quanto l’alleato della Cytec che, apportando il proprio know how e la garanzia del proprio prestigio, avesse consentito a quest’ultima di aggiudicarsi la gara”.

Dopo aver concordato preventivamente tra Musella Salvatore e Figliolia quale avrebbe dovuto essere l’esito favorevole della procedura di aggiudicazione, Figliolia Vincenzo e Tortora Angelo fornivano allo stesso Musella Salvatore le informazioni riservate sul conto dei requisiti di partecipazione alla gara che sarebbero stati richiesti nel bando, di modo che Musella sin da subito potesse adoperarsi per procurarseli, anche con la ricerca dei partner intemazionali radicati nel settore della ricezione turistico-alberghiera. La Cytec e il gruppo di imprese facente capo all’imprenditore in questione, infatti, non avevano alcuna competenza e esperienza in tale settore. In particolare, il bando da emanare avrebbe previsto come requisito necessario per la partecipazione alla gara l’aver operato nel settore alberghiero da almeno 5 anni ed avere un fatturato complessivo quinquennale minimo di euro 5 milioni, ovvero essere una società alberghiera con riconosciuta esperienza di livello intemazionale. Di tutto ciò Musella veniva messo a parte in maniera riservata ma assolutamente esplicita, con molto anticipo, ben prima della pubblicazione dell’avviso di gara pubblica. Come se non bastasse, poi, Figliolia e Tortora consegnavano, prima della sua pubblicazione, la bozza del bando di gara allo stesso Musella Salvatore, tramite quest’ultimo e in accordo con lo stesso, anche agli altri soggetti coinvolti vale a dire Della Corte, Carrabba, Palmucci, e Oddati.

Di seguito, avendo recepito l’esplicita richiesta in tal senso da parte di Musella, che sul punto era d’accordo anche con gli altri componenti del comitato di affari illecito in esame, il sindaco Figliolia Vincenzo disponeva di differire la pubblicazione del bando di gara sopra indicato, proprio allo scopo di favorire la società Cytec s.r.l. nella ricerca e nella scelta del partner alberghiero avente le caratteristiche per la partecipazione alla gara

Nel contempo, Oddati si era attivato per tessere la relazione di Musella, anche con i vertici nazionali del settore del turismo, con il coinvolgimento del Presidente dell’Enit, al quale Oddati presentava il disinvolto imprenditore puteolano. Iniziava da subito una stretta relazione tra i due e con il resto dello staff, che si adoperava per rinvenire i partner intemazionali e predisporre l’offerta della Cytec, interloquendo sul punto senza riserve direttamente con il sindaco. Una volta presentate le offerte e scaduto il termine per esse, si realizzavano le ulteriori violazioni al normale e imparziale andamento della procedura di evidenza pubblica in questione, sempre funzionali a favorire il candidato prescelto. Ciò si verificava allorché Palmucci, che intanto era stato nominato componente delia commissione di valutazione delle offerte, comunicava a Musella Salvatore le valutazioni della medesima commissione in merito alle offerte presentate, in particolare mettendolo a parte delle criticità incontrate che rischiavano di condurre l’aggiudicazione a favore di un altro cartello concorrente, come meglio si dirà di seguito. Ancor più sfacciato, poi, era il passaggio adottato a quel punto dagli indagati su input di Figliolia dopo che i lavori della commissione avevano condotto, contro il volere degli odierni indagati, alla attribuzione alla Cultura e Natura s.r.l., avversaria dell’A.t.i. guidata da Musella di un punteggio superiore a quello conseguito da quest’ultima, I.H. Malpensa S.r.l. -Cytec. A quel punto, infatti, era sorta la necessità di rimediare a questa situazione di squilibrio imprevista, che evidentemente era sfuggita al controllo dei membri della commissione che sono oggi qui indagati, che erano al servizio del comitato di affari illecito in questione e che non erano riusciti a far avere il punteggio più alto alla I.H. Malpensa S.r.l. – Cytec. Per questa ragione, introducendo un sub procedimento del tutto arbitrario, non previsto nel bando di gara e già preordinato nei suoi esiti, Figliolia disponeva una nuova valutazione del Piano Economico Finanziario (P.E.F.) presentato dalle società partecipante alla gara che aveva avuto sino ad allora il punteggio più alto, vale a dire la Cultura e Natura s.r.l.

Tale disamina, però, era sottratta alla commissione esaminatrice, che istituzionalmente doveva occuparsene, ma che nella visione del sindaco aveva fallito il proprio compito. Per questo motivo, interloquendo in maniera molto risentita con il segretario comunale e in maniera molto autoritaria con al responsabile del procedimento, Figliolia affidava dapprima una valutazione in tal senso a un tecnico di fiducia della stessa amministrazione comunale, che veniva contattato dal Segretario Comunale su richiesta del sindaco e incaricato di far emergere i punti deboli del piano presentato dalla prima classificata. Subito dopo questa interlocuzione con il commercialista nominato dal Segretario comunale, veniva conferito l’incarico tecnico di revisione contabile a una società di consulenza intemazionale, la società Deloitte, che – dato questo ancor più allarmante – era stata scelta in accordo tra Figliolia e Musella. In barba ad ogni decenza nel rispetto dei ruoli e delle prerogative, il principale interessato alla proposta giunta seconda nella valutazione della commissione, suggeriva al sindaco la società di consulenza a cui affidarsi per valutare la proposta classificatasi come prima, in modo da superare la valutazione della commissione! L’incarico conferito alla Deloitte era di valutare i Piani Economici Finanziari in questione e, proprio a causa della interlocuzione preliminare del concorrente Musella, può dirsi che fosse già stato preventivamente commissionato quale avrebbe dovuto essere il risultato, nel senso cioè di svalutare il piano allegato alla proposta della società Cultura e Natura s.r.l. in modo da poter invalidare la prima valutazione della commissione di gara. Si trattava a tutti gli effetti del rimedio escogitato per superare gli imprevisti ostacoli che erano stati frapposti dalla commissione avverso l’aggiudicazione all’ATI guidato da Musella, preventivamente concordata mediante gli accordi collusivi di cui s’è detto. I colloqui intercettati tra il sindaco Figliolia e il segretario comunale Schiano di Colella, in cui si colgono la veemenza del primo e il visibile imbarazzo del secondo, dimostrano chiaramente che l’intenzione di Figliolia di far aggiudicare la gara a Musella a ogni costo era assolutamente palese e dichiarata. Il sindaco infatti trattava il dirigente, che era presidente della commissione, come se questi non avesse adempiuto a una sua precisa indicazione e non fosse stato in grado di contenere e neutralizzare gli apprezzamenti che altri membri della commissione avevano rivolto all’offerta avversaria della Cultura e Natura s.r.l., che avevano condotto all’assegnazione a quest’ultima di un punteggio maggiore. Il tenore di quelle conversazioni, le minacce avanzate dal sindaco, il suo risentimento per quello che riteneva un tradimento o una inefficienza da parte del segretario comunale e anche una sorta di rivendicazione che pare potersi cogliere tra le righe del discorso (quasi che altri avessero nel tempo voluto operare in maniera sotterranea a favore della Cultura e Natura s.r.l.), sono tutti elementi assolutamente sintomatici dello spirito che aveva animato l’intera procedura

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