L’indagine della Procura di Milano sul caso scommesse non riguarda solo il capoluogo lombardo. Un’informativa del Servizio centrale operativo della Polizia parla di un centro di puntate clandestine a Roma.
Qui, scrive la Polizia nel documento riportato da “La Repubblica”, giocano “calciatori e cantanti” e tra loro compare anche il nome di Nicolò Fagioli il quale “era esposto con l’organizzazione presso la quale effettuava le scommesse illegali per circa 2,8 milioni di euro”.
“Se non paghi ti faccio smettere di giocare”, le minacce degli esattori a Fagioli
In quello che viene chiamato da Marco Giordano, figlio di Bruno (ex attaccante della Lazio) oggi procuratore e che cura gli interessi del giocatore della Fiorentina dal 2023, cercando di mediare con gli estorsori, un “romanzo criminale” ci sono figure losche. A partire da Nelly, esattore che minaccia l’ex centrocampista della Juventus: “Fagioli, quanto è vero, lo giuro sui miei bambini che mercoledì se non ho i miei soldi vengo a Torino e te faccio smettere di giocare”. E poi Ludwig, il trapper amico del classe 2001: “Non fare il furbo: c’ho gli screen che te giochi i falli laterali”.
Il debito assume proporzioni così grandi che Fagioli prova a ribattere: “Una cifra del genere, non la guadagno nemmeno in un anno. So che questo è il vostro lavoro ma mi dovete dare il tempo di rientrare. Ho l’ansia della partita, ma come faccio…”. Gli estorsori non sono teneri: “Pensi che ce possiamo fare prendere per il c… da te?”, ma Fagioli tiene botta: “Ludovico non c’entra nulla, voi fate il vostro lavoro. Io rientrerò”.
La disperazione del centrocampista della Fiorentina
Per tentare di rientrare, il centrocampista azzurro cambia procuratore, cerca di vendere i diritti di immagine anche per il futuro, come garanzia. Poi si rivolge a Marco Giordano, che lo tranquillizza: “Mio fratello è stato con un nostro amico molto pesante, gli dirà di darsi una calmata almeno su Roma, dove non si muove foglia senza loro”.
Ma Fagioli è disperato: “Oggi mi hanno parlato alla Juve dicendomi se avevo qualche problema, perché stanno capendo che ho qualcosa e gli è arrivata la voce del gioco. Domani non giocherò e se continuerà così starò sempre in panchina, non riesco più ad andare al campo felice. Ho minacce e tutto, non ho più tempo né scuse. Se scoppia la bomba sono rovinato a vita, anche la Juve me l’ha detto. Puoi parlare con i capi per capire se possono aiutarmi? Questo è un problema più grande di me”.