Il fermo del 16enne è stato convalidato dalla Procura dei Minorenni di Napoli, infatti, i carabinieri lo hanno condotto nel carcere di Nisida. Il ragazzino è accusato di aver sfregiato con un fendente la sua ex fidanzatina di 12 anni. Inoltre la Procura contesta al minorenne, legato da vincoli di parentela con una nota famiglia di camorra, l’articolo 583 quinquies del codice penale, un reato da “codice rosso” istituito per punire chi provoca una deformazione.
I carabinieri della compagnia Napoli Centro, che indagano con il coordinamento del pm minorile Emilia Galante Sorrentino, hanno sequestrato il cellulare del 16nne e acquisito le immagini di alcune telecamere di sorveglianza posizione nella zona dell’aggressione.
IL LEGALE DEL FIDANZATINO
“Le modalità dell’accaduto escludono che il mio cliente volesse provocare la morte della ragazzina. Le indagini poi spiegheranno se è sussistente la premeditazione o se è ha agito in preda a un raptus”, sostiene Domenico dello Iacono, legale del giovane arrestato.
“Ho visto il sangue e sono scappato“, queste le parole del giovane confessate agli inquirenti. Dunque la difesa nega la volontarietà e la premeditazione nell’atto violento avvenuto a Montesanto. Secondo quanto riportato da Il Mattino, l’adolescente avrebbe annunciato il raid via chat minacciando l’ex fidanzatina.