Si tuffa in mare per rinfrescarsi, ma la 40enne muore dopo il maloredel 3 agosto è deceduta tra le acque della spiaggia di Percheles in Spagna. L’allarme è scattato alle 18:35, come riportano i media locali, dopo che tre bagnanti sono riusciti a tirarla fuori dall’acqua. Incosciente una volta portata a riva le è stata eseguita subito la rianimazione cardiopolmonare: purtroppo in un secondo momento il medico dell’ambulanza ha dovuto constatarne il decesso.
Cos’è la sindrome da immersione?
Nota anche come idrocuzione , si verifica quando il corpo, entrando in contatto con l’acqua fredda, subisce uno choc termico. La morte, generalmente per arresto cardiaco, è improvvisa: una volta che la persona è in acqua, il corpo inizia a inviare meno sangue al cervello. Per evitare che ciò accada è bene bagnarsi mani, spalle e pancia prima di immergersi, in questo modo la temperatura del proprio corpo si abbassa prima di entrare a contatto con l’acqua.
I sintomi
Conoscere i sintomi più comuni della sindrome da immersione può aiutare a evitare tragedie, anche a volte, purtroppo, può essere rapida e completamente asintomatica. I sintomi principali sono: Ronzii alle orecchie, Nausea, Respiro affannoso
Riduzione del campo visivo, Senso di freddo improvviso, Dolore al petto.
La sindrome da idrocuzione o da immersione è a tutti gli effetti una perdita improvvisa e temporanea di coscienza, o sincope, che può verificarsi quando ci si immerge rapidamente in acqua, soprattutto se fredda, e lo sbalzo termico tra la temperatura dell’acqua e quella del corpo porta a una vasocostrizione che, a sua volta, provoca riflessi a livello del tronco dell’encefalo, coinvolgendo i centri di regolazione cardiaca e quelli respiratori.