Grazie ad un uso mirato e organizzato dell’App di messaggistica: WhatsApp; si è rivelata possibile una comunicazione ‘salvavita’. Due donne si erano messe d’accordo e, tramite il linguaggio criptico delle emoji hanno fatto arrestare il compagno violento di una delle due.
Il piano dell’emoji: una scelta saggia
Trovatasi in una situazione complessa, dal carattere degenerativo, a causa della violenza fisica adoperata dal compagno, non sapeva se, sempre, sarebbe stata in grado di sedare i problemi. Dinanzi a questo dubbio tortuoso, una donna, idea un piano con la sua amica. Le due si mettono d’accordo e individuano un emoji rivelativa. Se quell’emoticon fosse stata inviata, dalla donna all’amica, avrebbe simboleggiato un segnale di pericolo e un’imminente richiesta d’aiuto. Ritrovatasi tra le notifiche quell’emoji di allerta, la seconda donna coinvolta chiama immediatamente le forze dell’ordine.
L’intervento delle autorità
Dopo l’invio dell’emoji e la chiamata alle forze dell’ordine, gli agenti della squadra mobile si sono presentati presso l’abitazione di Como della 58enne italiana. Questi hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il compagno tunisino della donna. L’uomo lo scorso agosto aveva lasciato il lavoro e si era trasferito a casa della fidanzata pretendendo che soddisfasse tutti i suoi bisogni economici. Il compagno inoltre le aveva vietato di uscire e di frequentare amici e amiche. Oltre a tutto questo l’uomo infliggeva alla compagna insulti e violenze di ogni tipo, da quelle psicologiche a quelle fisiche; uno degli ultimi tentativi fu quello di strangolarla. Nonostante tutti questi disagi e rischi, la donna riusciva, per la maggior parte del tempo, a tenerlo a bada, finché la situazione non è degenerata richiedendo l’ingegno e l’elaborazione del piano dell’emoji che le ha salvato la vita.
