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domenica, Aprile 28, 2024
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Tragedia ad Arezzo, massacra a coltellate moglie e suocera davanti ai figli: arrestato

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Una tragedia che ha scosso l’intera provincia di Arezzo e non solo. Nel corso della notte, probabilmente in seguito ad un litigio, un uomo ha massacrato a coltellate la moglie e la suocera. Al momento del delitto in casa erano presenti anche i figli della coppia: un adolescente, probabilmente di 16 anni, e una bambina. La più anziana delle due donne è morta subito. La figlia è stata invece trasportata all’ospedale San Donato in condizioni disperate, per poi spegnersi nel cuore della notte, senza che i medici riuscissero a salvarla. È il delitto di Porta San Lorentino quello avvenuto fra mezzanotte e l’una nel centro di Arezzo. In un palazzo situato proprio davanti a uno dei principali varchi delle mura medicee che ancora per buona parte circondano la città storica.

L’assassino è Lawad Hicham, un 50enne di origine magrebina, che è stato subito arrestato dai poliziotti di una Volante e trasportato nella poco lontana questura. Qui l’ha interrogato fino all’alba il Pm di turno Marco Dioni, che ha anche compiuto un sopralluogo nell’abitazione teatro del duplice omicidio. Con lui il capo della squadra mobile Sergio Leo che conduce le indagini. Le vittime sono Sara Ruschi, la moglie di 38 anni, e Brunetta Ridolfi la suocera di 73.

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È notte fonda quando all’ultimo piano del palazzo di viale Benedetto Varchi si consuma la tragedia. Il marito impugna un coltello da cucina e si lancia contro la moglie, più o meno coetanea, e la suocera già anziana. Cosa sia accaduto esattamente, a tarda notte era ancora un mistero, e nella mattinata si cerca ancora di ricostruire. Di certo ci sono solo le coltellate, che non lasciano scampo alla suocera, mentre la figlia resta a terra in un lago di sangue. Lui fugge per le scale, si rifugia nel piazzale antistante alla storica porta, che ospita anche la sede di uno dei quartieri della Giostra del Saracino, Porta del Foro. Intanto, il figlio più grande, sedicenne secondo le prime indiscrezioni, telefona disperato al 118: correte, è successa una tragedia. 

“Le ho ammazzate, le ho ammazzate”: le parole dell’uomo alla polizia

Dall’emergenza medica parte subito l’allarme alla polizia, una Volante viene dirottata in via Varchi. Quando arrivano gli agenti, l’assassino corre verso di loro urlando: “Le ho ammazzate, le ho ammazzate”. Prima fa in tempo a fare una chiamata dalla vicina cabina telefonica, forse al 113 per dichiarare la sua colpa. Lo placcano e lo sdraiano per terra. Poi lo portano via, in questura, mentre il crocicchio di San Lorentino si riempie di lampeggianti. Polizia, carabinieri e anche due ambulanze che corrono verso l’ospedale, con la moglie agonizzante, a sirene spiegate. Per lei i medici riusciranno a fare ben poco, morirà intorno alle quattro del mattino. Gli agenti allontanano anche i figli, testimoni di questa tragedia.

Secondo le prime indagini, il clima era molto teso in casa con continue liti tra i coniugi e minacce alla donna tanto che la suocera del 50enne andava spesso a dormire dalla figlia per proteggerla.

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