Tentano la truffa dello specchietto ma vengono scoperti. La vittima però invece di chiamare le forze dell’ordine decide di farsi giustizia da solo rompendo il vetro dell’auto. È accaduto a San Giovanni a Teduccio, il video è stato diffuso su TikTok e sta facendo il giro dei social. Resta da capire se effettivamente i due uomini che vengono ripresi col telefonino all’interno della Fiat Punto siano effettivamente i veri responsabili del tentativo di truffa dello specchietto.
Cos’è la truffa dello specchietto
La cosiddetta truffa dello specchietto è uno degli inganni più diffusi in Italia nell’ultimo periodo, e che vede esposti gli automobilisti. Si tratta di un vero e proprio furto che coinvolge migliaia di persone ogni anno, senza distinzione tra città e provincia, Nord e Sud. Nel tempo è divenuta molto nota, al punto che in molti hanno imparato a riconoscerla e ad evitarla, o comunque a difendersi. Gli “esperti”, se vogliamo, della truffa hanno condiviso le loro conoscenze in modo da aiutare le categorie più esposte, ovvero i giovani e in generale i neopatentati, gli anziani e le donne. Sono questi gli individui più bersagliati dai truffatori, che fanno leva sia sul lato erotico sia sul non voler perdere troppo tempo.
Questa è solo una delle tante truffe utilizzate a danno degli automobilisti: altre, che vedremo, sono per esempio la truffa della gomma bucata, o il finto investimento che vede i malviventi gettarsi sull’auto in marcia in modo da farsi pagare i danni.
a truffa dello specchietto è una pratica semplice ma micidiale: il malvivente finge che il suo specchietto sia stato rotto dalla vostra vettura in marcia, in modo da farsi dare i soldi in contanti per riparare il danno. È una scelta “furba” per i truffatori, perché lo specchietto è in assoluto la parte più sporgente dell’auto e quindi è l’estremità più scelta. Comunque, truffe simili vedono ammaccature sulla fiancata al posto dello specchietto, ma il succo è sempre lo stesso: vi diranno che il danno è stato causato da voi.
I ladri agiscono in modo molto elementare: da una vettura ferma, o comunque in marcia lenta, il malvivente lancia palline di plastica o gomma, o piccoli sassi, sulla fiancata del malcapitato prescelto, in modo da fare un rumore abbastanza percettibile. In seguito, l’auto dei ladri si avvicina e i malviventi chiedono al leso di venire a constatare il danno che secondo loro è stato da lui arrecato: di solito, appunto, lo specchietto rotto.
Dopo la constatazione, i malviventi chiedono al truffato un risarcimento in denaro immediato e in contanti, in modo da evitare la burocrazia e accelerare i tempi. Naturalmente, non viene chiesto con gentilezza, ma in modo abbastanza minaccioso e, tra l’altro, la cifra richiesta per finirla lì non è molto economico: infatti, per evitare qualsiasi grana, l’automobilista leso fa vedere tutte le banconote che ha con sé e che il ladro valuta a seconda del danno (possono essere 20, ma anche 50 euro).