Si è definito innanzi il GIP del Tribunale di Napoli Nord, Dott.ssa Guida, il processo a carico di Spasiano Luigi, 54 enne di Melito, rinviato a giudizio per tre truffe commesse tra Casal di Principe, Casaluce e Villa Literno tra Febbraio e Aprile 2024. Fu il GIP Arpino dello stesso Tribunale ad applicare la misura cautela detentiva all’uomo che, già gravato da precedenti specifici, aveva continuato nella sua attività predatoria ai danni di soggetti anziani, spostando il suo raggio d’azione dal salernitano all’agro casertano.
Il soggetto, approfittando delle sue spiccate capacità di persuasione, avvicinava anziane donne e riusciva a convincerle a farsi consegnare monili in oro al fine di lucidarli. Il copione prevedeva pure che, in caso di riottosità delle vittime alla consegna, veniva simulata una telefonata ad un parente, di solito il figlio della vittima, che confermava di aver dato incarico al “gioielliere” per la lucidatura dei monili. In un caso, quello verificatosi a Villa Literno, il truffatore fu costretto a desistere per l’intervento della nuora della vittima che lo mise in fuga. Le riprese delle telecamere presenti sul territorio permettevano di individuare il veicolo dell’uomo, peraltro già noto alle FF.PP. ed a pervenire alla sua certa identificazione.
Nel corso dell’interrogatorio lo Spasiano, messo alle strette, ha ammesso gli addebiti e successivamente, ha provveduto a risarcire in parte le vittime. Nel corso dell’odierna udienza, il PM Dott. Martinelli ha invocato l’applicazione della pena di anni sei mesi nove di reclusione con il diniego di ogni attenuante in considerazione dei numerosi e specifici precedenti dell’uomo che sarebbero stati sintomatici di una particolare pervicacia nella commissione dei reati ai danni di soggetti fragili. Evidentemente vincente si è rivelata la strategia del difensore, l’avv Giuseppe Tuccillo del Foro di Napoli, che è riuscito ad ottenere una pena sensibilmente inferiore, anni due mesi otto di reclusione, insistendo sulla valenza positiva del comportamento tenuto dall’imputato successivamente ai fatti. Si attende il deposito della sentenza previsto tra 60 giorni.