La violenza di genere è una piaga sempre più presente nella nostra società e nella nostra realtà. A sottolinearne l’urgenza sono i dati raccolti dalla Rete dei Centri Antiviolenza del Comune di Napoli che contano circa 463 nuovi casi registrati.
Violenza di genere: una piaga sociale
I dati raccolti, da una parte, ci potrebbero rassicurare perché la crescita di questo numero ci porta a pensare che sempre più donne abbiamo il coraggio di denunciare e di combattere. Dall’altra parte però, possiamo vedere quanto la violenza di genere sia una realtà seppur brutta ma parecchio presente nel nostro territorio. Il dossier con tutti i casi è stato presentato dall’assessora alle Pari opportunità Emanuela Ferrante. Quello che emerge dai dati è che questa piaga sociale in realtà coinvolge tutti gli ambiti lavorativi, sociali, culturali ed economici dei nostri paesi.
I dati e le statistiche della violenza
Nonostante sia freddo e matematico usare le statistiche per parlare di una problematica così vasta, ciò è necessario per vedere meglio la realtà dei fatti. Ben 400 delle donne che hanno denunciato sono italiane, 12 provenienti da Paesi europei e 47 da nazioni extraeuropee. Le richieste si dividono quasi a metà tra donne coniugate, 169, e donne nubili, 184. La maggior parte di loro, 232, sono lavoratrici stabili o saltuarie, vi sono però anche non occupate e casalinghe circa 190, studentesse, 27, e anche donne pensionate, ben 10. Circa 301 di loro hanno un titolo di studio come diploma o una laurea e la fascia di età più colpita è quella che va dai 40 ai 49 anni con 193 casi. Tra le segnalazioni arrivate alla Rete non mancano casi di ragazze minorenni, ben 2, e di donne ultra 69enni che sono invece 17.
Chi, come e quando avvengono queste violenze?
Delle vittime solo 193 si sono recate però spontaneamente ai Centri Antiviolenza, tutti gli altri casi sono stati invece segnalati o dagli agenti ospedalieri o dalle forze dell’ordine. La maggior parte di volte gli aggressori sono soprattutto coniugi e partner conviventi, 163, partner non conviventi, 40, ex coniugi o ex partner conviventi, 76, ed ex partner non conviventi,102. I casi avvengono i quasi tutti gli ambiti e molto spesso davanti agli occhi di figli o parenti. Gran numero delle vittime, si parla di 422, hanno confermato quanto la violenza psicologica sia una costante e invece 326 di loro hanno subito persino violenza fisica. Quella sessuale è ferma a 121 casi ma spaventa visti i 138 casi di tipo persecutorio.
Le parole dell’assessora Ferrante
“La casistica – ha affermato l’assessora Ferrante – ci dice che non ci sono quartieri in cui la violenza attecchisce più che in altri. Il dato più preoccupante è che sta diminuendo l’età delle donne che accedono ai Centri antiviolenza: ci sono sempre più ragazze dai 18 ai 25 anni che si rivolgono alle nostre strutture. Questo vuol dire che la violenza sta diventando una forma frequente di gestione dei rapporti di coppia. Oggi abbiamo gli strumenti per intercettare i casi di violenza, ma dobbiamo anticipare il nostro intervento agendo prima che si verifichino, con azioni sul piano culturale. Bisogna partire dalle scuole. Ai ragazzi che vivono sui social, scollegati dalla realtà, occorre indicare come avere cura delle relazioni”.