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domenica, Aprile 28, 2024
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Vittima della camorra ma anche indagato, la storia dell’ambulante Antonio: “Il clan mi ha imposto la tassa sulle sigarette di contrabbando”

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Nella stessa inchiesta ha la duplice veste di vittima e indagato. E’ la storia di Antonio, finito nell’inchiesta contro il clan Troncone di Fuorigrotta. Antonio ha ammesso di aver svolto attività di contrabbando nella sua vita, al fine di guadagnare qualcosa in più rispetto a quello che frutta la vendita di gadget regolarmente autorizzata della moglie, pur mantenendo la sua attività all’interno della soglia “amministrativa” avendo riguardo al quantitativo di sigarette di contrabbando.

Antonio ha raccontato ai magistrati le vessazioni subite. La vittima ha precisato che circa 6-7 mesi prima aveva dovuto sottostare ai quantitativi impostigli dai Troncone, essendo stato costretto, mediante minaccia, ad acquistare un quantitativo di sigarette nettamente superiore rispetto a quelle che erano le sue capacità di immetterlo nel mercato e per un prezzo decisamente più elevato: “In un primo momento mi imposero la vendita in maniera pacifica e poi con minacce ed imposizioni perché Troncone Vitale diceva che a Fuorigrotta stavano loro e comandavano loro e quindi devi fare quello che diciamo noi”. Io non volevo accettare le loro imposizioni, ma conoscendo la fama di malavitosi dei Troncone ho dovuto subire ed accettare. Secondo Vitale Troncone prima avevo accettato di pagare il clan della 99 ed ora dovevano “mangiare loro”.

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Nel marzo 2023, era stato avvicinato da Troncone Vitale e e Luigi, i quali gli avevano imposto, tramite Divano Benito, l’approvvigionamento di un grosso quantitativo settimanale di sigarette, ad un prezzo maggiorato, pretendendo la riscossione del dovuto ogni sabato della settimana: “Mi hanno chiesto informazioni sul mio giro di affari del contrabbando delle sigarette. Dopo circa una settimana poi, si è presentato sotto casa mia un mio conoscente, tale Divano Benito, il quale mi ha proferito testuali parole ‘Mi manda lo Zio!’ Da questo momento devi prendere le sigarette da loro e per i pagamenti passerò il sabato.

Il quantitativo ed il prezzo delle sigarette mi è stato imposto da Vitale Troncone tramite il cognato. In particolare ho avuto l’obbligo di acquistare 150 o 200 stecche di sigarette ogni settimana, ovvero una settiman 150 e l’altra 200. Tra l’altro il prezzo di acquisto mi è stato maggiorato rispetto a quanto corrispondevo precedentemente. Ad esempio le sigarette della Marlboro, che prima pagavo 20 euro, da loro le dovevo pagare 24 euro”, ha detto la vittima, il quale ha raccontato di aver subito tale imposizione per paura di ritorsioni, essendo a conoscenza della caratura delinquenziale di Vitale Troncone: ”Sapendo che in quel determinato periodo era a capo del quartiere, avendo paura per la mia e per incolumità delle mia famiglia, seppur contro la mia volontà, sono stato costretto ad aderire a questa richiesta”.

L’ambulante aveva tentato una mediazione per la revisione dei prezzi di vendita con i due Troncone i quali, con tono minaccioso, gli avevano intimato testuali parole “qua stiamo noi e comandiamo noi e tu devi fare quello che diciamo noi”. Da marzo a settembre 2023, era riuscito ad onorare i pagamenti, anche grazie all’attività di vendita ambulante di abbigliamento e giocattoli gestita dalla moglie, in fiorente aumento, in quanto rivenditrice anche dei gadget calcistici della SSC Napoli proiettato alla vittoria dello scudetto. “Ho provato inutilmente a dire ai Troncone che le sigarette sul mercato costavano di meno ma i miei interlocutori,  mi rispondevano sempre con tono minaccioso, in dialetto napoletano, testuali parole: “qua stiamo noi e comandiamo noi! E tu devi fare quello che diciamo noi!”. Non potendo controbattere ho dovuto per forza accettare questo compromesso. Tutto sommato all’inizio riuscivo ad andare avanti, anche perché ero forte del fatto che mia moglie è titolare di una licenza itinerante per la vendita ambulante di giocattoli ed abbigliamento, ed in questo periodo lo scudetto del Napoli ha incrementato i nostri guadagni. Spesso perfarfronte alla somma che dovevo corrispondere per Tacquisto delle sigarette ho utilizzato iproventi dell’attività di venditore ambulante”. 

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Antonio Mangione
Antonio Mangionehttp://www.internapoli.it
Giornalista pubblicita iscritto dalll'ottobre 2010 all'albo dei Pubblicisti, ho iniziato questo lavoro nel 2008 scrivendo con testate locali come AbbiAbbè e InterNapoli.it. Poi sono stato corrispondente e redattore per 4 anni per il quotidiano Cronache di Napoli dove mi sono occupato di cronaca, attualità e politica fino al 2014. Poi ho collaborato con testate sportive come PerSempreNapoli.it e diverse testate televisive. Dal 2014 sono caporedattore della testata giornalistica InterNapoli.it e collaboro con il quotidiamo Il Roma
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