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venerdì, Aprile 26, 2024
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RESTI ARCHEOLOGICI A QUALIANO, FERMI I LAVORI DELLE FOGNE

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QUALIANO – Restano sospesi i cantieri delle fogne per le indagini disposte dalla Sovrintendenza archeologica in via Pozzolaniello a Qualiano. Ieri mattina la zona degli scavi, all’incrocio con via Oberdan, è stata ampliata per consentire ai tecnici di scendere ancora di quasi mezzo metro allo scopo di confermare la presenza dei resti dell’Antica Consolare Campana. Un intervento reso necessario dalle cattive condizioni del sottosuolo, dove la successione stratigrafica del pavimento stradale è stata sconvolta dagli interventi effettuati in passato per realizzare le reti dei servizi.
Per gli esperti è ancora presto per stabilire la precisa origine storica dei reperti venuti alla luce, anche se, secondo i primi rilievi, il basolato, venuto fuori a meno di due metri di profondità, risalirebbe al periodo compreso tra il primo anno a. C. e il primo d.C.
Il ritrovamento nel sottosuolo di un muro di cinta, probabilmente a limitazione dell’antico borgo romano Coloianum, poi, fa presupporre, secondo le usanze dell’epoca, la presenza nella stessa area di una necropoli. Per avere certezza della presenza di tombe, complete di corredi funebri, bisognerà però attendere l’esito degli scavi disposti nei prossimi giorni. Insomma, sotto l’asfalto potrebbero ancora essere conservati intatti i resti romani dell’antica Qualiano. In attesa di scoprirlo, l’arteria, che corre parallela a via Campana (che è anche interessata dai lavori per l’ampliamento della carreggiata) potrebbe essere chiusa al traffico già da oggi.
Su una zona si dovrebbe lavorare per il completamento dell’allacciamento alla rete principale della fogna di via Pozzolaniello, un’operazione che non comprometterebbe l’area in cui non sono venuti alla luce i reperti. Sull’altra si proseguirà con gli scavi, in direzione Giugliano, per indagare meglio nel sottosuolo e scendere in profonditò a caccia di altri reperti.
Intanto gli archeologi, al lavoro armati di attrezzi e macchine fotografiche, non si sbilanciano. Solo al termine delle ispezioni potranno pronunciarsi sull’importanza storica del sito archeologico.
Intanto si conferma l’ipotesi che i reperti risalgano all’epoca romana e facciano parte della biforcazione dell’Antica Consolare campana, anche in base alla storia delle origini di Qualiano. È già noto da tempo che la cittadina rappresentava un importante centro di collegamento sull’asse Roma-Pozzuoli, attraverso Capua e Aversa.
Questo ritrovamento si aggiunge a quelli venuti alla luce nel periodo post-bellico durante la realizzazione di numerose abitazioni a ridosso del nucleo storico di Qualiano. Allora furono ritrovati numerosi vasi di creta, resti di mosaici colorati, statue acefale. Un patrimonio che, in parte è andato disperso, e che, in parte, viene conservato nei magazzini del museo Archeologico nazionale in attesa di trovare un’altra collocazione. Nel frattempo gli oggetti rinvenuti alla luce nei giorni scorsi sono stati fotografati e catalogati, dopodiché a conclusione delle indagini, verrà decisa la loro futura sistemazione.





TONIA LIMATOLA – Il mattino 14 gennaio 2003

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