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mercoledì, Maggio 1, 2024
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Scoperte due mega-discariche abusive di rifiuti tossici ad Acerra

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ACERRA – Scoperte due mega-discariche abusive di rifiuti tossici ad Acerra. In una, alla periferia settentrionale della città nell’area Asi, sono state ritrovate dalla polizia ecologica comunale ben 50 tonnellate di scorie provenienti da industrie siderurgiche. Lo sversatoio abusivo si estende su di un’area di circa 4000 metri quadri di terreno immediatamente posto sotto sequestro dal tribunale di Nola. Il provvedimento è stato convalidato dal gip Giovanna Napolitano su richiesta del pm Sorrillo che coordina le indagini.
Nei mesi scorsi, sempre nell’area Asi, alcuni operai di una ditta incaricata di costruire una strada rinvenirono un’altra discarica di materiali ferrosi con un camioncino utilizzato per il trasporto impantanato nel fango. L’altro sversatoio abusivo, invece, è stato scoperto dal Dipartimento di prevenzione del 69° distretto dell’Asl Napoli 4 in località Ponte di Napoli al confine con Afragola e Casalnuovo. Nella discarica sono stati rinvenuti rifiuti di vario genere di cui alcuni ancora fumanti in seguito ad un incendio scoppiato in precedenza, ma anche scorie industriali, plastica e addirittura grosse balle di indumenti e calzature dismesse.
La prima discarica è situata nei pressi della masseria Porchiera, a pochi passi dall’area individuata per la realizzazione dell’inceneritore previsto dal piano regionale per lo smaltimento dei rifiuti. Sugli oltre 4000 metri quadrati sono stati rinvenuti moltissimi cumuli di rifiuti tossici. Il materiale di colore grigio si presenta sotto forma di granuli e di scorie ferrose. Per le autorità sanitarie locali si tratta di scarti di produzione provenienti da industrie siderurgiche.
Ovviamente non è stato possibile risalire ai trasportatori abusivi, nè tantomeno alla ditta o alle ditte da cui provengono le scorie tossiche. I terreni sono situati in aperta campagna e lo sversamento dei rifiuti probabilmente è avvenuto di notte per non correre rischi. Nell’area Asi, infatti da tempo sono in corso lavori di infrastrutturazione con un quotidiano viavai di automezzi ed operai.
Poco lontano, nei mesi scorsi furono rinvenute ben due discariche di rifiuti tossici immediatamente sequestrate. In una, furono scoperti dei cumuli di materiale ferroso provenienti anche in questo caso da industrie siderurgiche; nell’altra, nel vecchio alveo del Gorgone vennero, invece, furono rinvenuti rifiuti tossici e speciali. Sempre ad Acerra ad ottobre venne, per la prima volta in Italia, colto in flagrante ed arrestato un trafficante di rifiuti tossici.
Un dato allarmante che conferma l’agro acerrano come terminale privilegiato del traffico dei rifiuti tossici provenienti probabilmente non solo dalla Regione, ma da tutt’Italia. Tra la metà e la fine degli anni ’90 vennero alla luce altri due megasversatoi di scorie tossiche in località Calabricito e Curcio che hanno contaminato le falde idriche sotterranee. Secondo l’ultimo monitoraggio effettuato dall’Agenzia nazionale per la protezione ambientale, ben 40 pozzi artesiani utilizzati generalmente per l’agricoltura risultano inquinati da solventi e sostanze tossiche provenienti da lavorazioni industriali.

ENRICO FERRIGNO – Il mattino 15 gennaio 2003

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