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venerdì, Aprile 26, 2024
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SERIE A, AZZURRI: ANCORA UNA SCONFITTA, RIFONDAZIONE SEMPRE PIU’ URGENTE

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Si torna al solito tran-tran. Il Napoli che esce sconfitto e umiliato dall’ennesima trasferta formato-vacanza. La vittoria con l’Inter di domenica scorsa non aveva illuso nessuno. Una partita troppo particolare per essere presa a modello, per storia, cornice, stimoli. A Siena si è visto forse il peggior Napoli stagionale. E’ vero, lo abbiamo detto di ogni trasferta ma ogni volta questa squadra riesce a superare sé stessa. Non si tocca mai il fondo, con questi giocatori. Anzi si continua a scavare, come si diceva della nostra ridente nazione nel Caimano morettiano. Un gruppo di calciatori mediocri e presuntuosi, in campo. Un allenatore come Donadoni che non ha dato ancora nulla, a livello tattico. Con lui in panchina è stata vinta una gara su sette, col temperamento ed un po’ di fortuna, contro un’Inter svogliata e poi stop. La dirigenza, impersonata dal solo Marino, ha collezionato sbagli a catena. Mercato estivo pessimo e nessuna correzione a gennaio, solo Dàtolo, comprato all’insaputa di Reja, che ancora oggi, a quattro gare dalla fine del torneo, non si da dove debba giocare. Colleziona spezzoni di partita, gioca pure discretamente, calcia bene col sinistro. Non è giocatore di corsa e di recuperi, non può fare l’esterno sinistro nel 3-5-2. Ma quando ha campo libero, può sprigionare il suo estro, tagliando verso il centro o servendo al meglio le punte. Da provare l’anno prossimo in un 4-4-2, sulla fascia sinistra, senza troppi compiti di contenimento. La superficialità di questo club si estende anche alla presidenza, e come ti sbagli. De Laurentiis, che pure ammetteva di non essere competente in materia calcistica, si segnala per i suoi svarioni. Cannavaro senior? Troppo vecchio, non si spendono soldi per un difensore di 35 anni, casomai per un attaccante di quell’età. A parte Inzaghi, dove sono questi bomber 35enni? E fu così che il Pallone d’Oro della Loggetta si ri-accasò alla Juve. Quagliarella? E’ una seconda punta, noi in quel ruolo abbiamo Lavezzi. Ed allora perchè gioca al centro dell’attacco dell’Udinese, e non da quest’anno? Altro possibile acquisto bruciato. Per finire con Floccari, gran bell’attaccante anche se non propriamente uno da 20 reti a campionato, che dice di no al Napoli, preferendo altri lidi, come il Genoa di Gasperini, quello sì un progetto serio e già ottimamente avviato. Non si illudano i tifosi azzurri: non bastano due-tre acquisti per rinforzare questa squadra. Servono portiere, difensore centrale, regista e centravanti, in primis; poi due terzini di spinta, un’ala e qualche alternativa di qualità. Anche da mister Donadoni però ci si attendeva di più. La sua mano si è vista solo all’inizio e solo nell’organizzazione difensiva. Perchè insistere sul 3-5-2? Non è meglio iniziare a provare il modulo del prossimo anno? Ed ancora, perchè Dàtolo trova spazio solo in corso d’opera e Russotto nemmeno quello? Innalzare il tasso tecnico di questa squadra rimane dunque un’utopia. Ieri Giampaolo, il bravissimo allenatore del Siena, ha dato scacco matto al collega in poco più di venti minuti. Mancava il regista titolare Codrea, in compenso il fantasista Kharja ha fatto il bello ed il cattivo tempo. Avanzava in una prateria dove Amodio era troppo lento per turare tutte le falle e Cannavaro quasi si scansava di fronte alle scorribande avversarie. Su una di queste arrivava l’uno a zero senese, firmato proprio da Kharja. Mettere un giocatore a uomo su di lui sarebbe stato il rimedio giusto ma Donadoni non ci ha pensato nemmeno per un attimo. Utilissimo poi il lavoro di Maccarone, autore del secondo gol bianconero, che da sinistra convergeva verso il centro, facendo ammattire un Santacroce impreciso e supponente. Nel Napoli gioco inesistente, specialmente sulle fasce, dove Montervino e Mannini non saltavano mai l’uomo mentre in mezzo il terzetto Blasi-Amodio-Hamsik passeggiava senza costrutto. Pessimo Zalayeta, un giocatore umorale come pochi, da sempre protagonista di una carriera con lampi isolati e lunghissimi periodi di buio. Da salvare solamente Pià per l’impegno profuso, al di là della rete realizzata, la prima in A con la maglia del Napoli. Un Napoli da rifondare senza indugi. Nuovo organigramma, nuovi acquisti, nuovo modulo tattico: queste le priorità imprescindibili. Dall’anno prossimo si faccia sul serio.

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