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venerdì, Aprile 26, 2024
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TICKET A BACOLI, LA VERTENZA DELL’ESTATE

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DALL’INVIATO DEL «MATTINO» A BACOLI




FRANCESCO VASTARELLA





Il conducente sbuffa, la moglie si rinfresca con il ventaglio, i bambini scalpitano e s’azzuffano sul sedile posteriore. «Scusi, manca molto per la dogana del mare?», ironizza con un sorriso arrabbiato un capofamiglia proveniente da San Giorgio a Cremano e diretto a un lidi dei militari. La dogana sarebbe la postazione, presidiata dai vigili urbani, per il pagamento del ticket d’accesso alla penisola tra Miliscola e Miseno. La fila d’auto s’allunga nove, due, tre chilometri, ma parcheggi e lidi restano semivuoti. Il sindaco Antonio Coppola, promotore e difensore del pedaggio fa la conta dei ticket venduti e tira un sospiro di sollievo: «Milleottocento, non male, tutti alla fine si renderanno conto che è un provvedimento di tutela della salute e dell’ambiente».
È una giornata rovente a Bacoli, il primo giorno della reintroduzione del ticket, dopo la sentenza che ha dato ragione al Comune contro gli operatori balneari. Gli automobilisti sono arrabbiati, parcheggiatori e gestori di lidi hanno un diavolo per capello. Un ragazzo di Arzano forza il blocco con la moto ma viene raggiunto: duemila euro di multa. Con il sindaco si schiera il consigliere regionale Fulvio Martusciello, venuto a pagare simbolicamente il ticket per esprimere solidarietà a nome di Forza Italia. «Cinque euro a macchina, non vale la pena», si lamenta Gennaro Mauriello da Secondigliano. La zona non è stata ripulita dai rifiuti, gli impianti di smaltimento campani sono in tilt e sulle spiagge si pagano anche le conseguenze di questo.
Il sindaco ha prenotato l’acqua per i bagnanti in arrivo. Vale a dire che da oggi riceveranno una bottiglina per ogni ticket. Attenzione a non confonderli, però. Ieri gli operatori balneari hanno preparato un comitato di accoglienza, un volantino con le scuse: «Vi ringraziamo per avere scelto queste zone amene. Nella fondata speranza che venga confermata la illegittimità della tassa, vi preghiamo di chiedere agli addetti alla riscossione di segnare, con la loro stessa calligrafia e con precisione e leggibilità, il numero di targa della vostra auto. Servirà per compilare l’istanza di rimborso al sindaco, il modello è stampato sul retro». Sul retro, tra il serio e l’ironico, c’è il modulo che comincia così: «Istanza rimborso gabella».
Così si arrabbiano gli automobilisti che hanno la ricevuta senza numero di targa. «Vado dai carabinieri, sul mio biglietto 04777 l’operatore non ha segnato la targa, è un imbroglio, non vengo più, Bacoli non è né Venezia né Portofino», s’infiamma Enzo Strazzullo da Fuorigrotta. «Siamo nel pieno della stagione e guardate le spiagge, due giorni fa erano piene, il ticket le ha svuotate», s’infiamma Giovanni Nola. Nella coda delle auto s’intrufola una folla sempre più numerosa di pedoni, con tanto di ombrelloni, frigoriferi e colazioni. «Non pago – dice Giuseppe Buonagurio, da Capodimonte – Vengo da vent’anni a Bacoli e non ho alcuna voglia di stare un’ora prigioniero in auto, meglio a piedi e vada a farsi benedire il pedaggio».




Con i soldi del pedaggio
saranno riparate le strade





Milleottocento biglietti staccati nel primo giorno di ritorno del ticket a Bacoli. Il boom dei passaggi intorno tra le 10 e le 12,30 quando ai due varchi di Miseno e Miliscola sono transitate 900 vetture. Cinque euro hanno sborsato gli automobilisti. Un solo autobus è passato, diretto ad un albergo. Alla carovana di austriaci i vigili urbani hanno applicato il maxiticket previsto dall’ordinanza di cinquanta euro. Divieto assoluto di transito per i mezzi a due ruote. Complessivamente nelle casse del Comune di Bacoli sono entrati in poche ore quasi 9mila euro. Che si aggiungono agli oltre 20 mila euro incassati tra il 30 giugno e il 3 luglio, nei giorni dell’esordio del pedaggio.
p.t.

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IL MATTINO 5 AQGOSTO 2003

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