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si è costituito l’assassino di tiziana

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di ANITA CAPASSO




È finita la sua fuga. A meno di 24 ore dal brutale delitto si è costituito l’assassino di Tiziana D’Agostino, la giovane cantante di Casamarciano. Ha confessato. La sua latitanza si è conclusa a Stradella, un comune in provincia di Pavia. Luigi Lombardi, l’impresario trentaseienne dopo aver vagato in treno per tutta la notte, si è consegnato ai carabinieri della caserma del comune lombardo. Era braccato dalle forze dell’ordine di tutta la Campania ed ha deciso di accogliere l’appello a costituirsi lanciato dal fratello Antonio.
L’omicida, dopo aver abbandonato in una piazzola si sosta a Formia la Fiat Panda di colore bianco di proprietà della vittima con la quale si era allontanato dal luogo del delitto, è salito sul primo treno diretto verso il nord Italia. È sceso a Pavia, e dopo aver girovagato per diverse ore in stato di agitazione nella città lombarda, ha deciso di consegnarsi.
A raccogliere la sua confessione in un interrogatorio fiume, nella tarda mattinata di ieri, sono stati i militari dell’Arma del comune di Stradella, a venti chilometri da Pavia, nella zona dell’Oltrepò. Luigi Lombardi ha confessato tutto. Subito. È dunque stato lui il responsabile dell’omicidio di Tiziana D’Agostino, la cui unica colpa era quella di nutrire una passione per la musica sognando un futuro di luci e successi. La vittima vantava nei suoi confronti un credito di mille e 143 euro per le esibizioni canore e alcuni spettacoli di piazza. Nel pomeriggio di lunedì, si è consumata la tragedia nella sala prove di via Vicinale Croce a Lausdomini, un borgo rurale a qualche chilometro da Marigliano.
Tiziana si reca nel centro ricreativo Cs.Us Acli di proprietà del suo impresario nella speranza di riscuotere la somma, altre volte negata. Ad accompagnarla anche il fidanzato, il ventiduenne Luca Granato, rimasto ad aspettare in un vicino distributore di benzina. Di fronte alla richiesta di soldi, Luigi perde la testa. I due litigano. Il manager afferra la giovane per il collo e la sbatte più volte con la testa contro una porta blindata. Poi avvolge il corpo senza vita della ragazza con un copridivano legando con la corda di una tenda. Quindi scappa con la Panda di Tiziana.
Luca, non vedendo ritornare la ragazza, cerca di entrare nel seminterrato adibito a sala musica. Il giovane si incospettisce e avvisa la famiglia della ragazza che si mette in contatto telefonico con l’assassino, che interrompe bruscamente la comunicazione. Nel centro sportivo la terribile scoperta. Tiziana ha il volto sfigurato e la testa fracassata. Solo l’autopsia disposta dal gip, Sincero, potrà chiarire la dinamica esatta dell’omicidio.
Tiziana era molto conosciuta a Casamarciano. Cantava Giorgia, Napoli e la sua malinconiam con quella voce dolce e l’armonia appresa tra le mura di casa fin da piccola, la mamma suona il piano, una sorella diplomata al conservatorio. Sognava però anche il matrimonio e per questo sie ra decisa ad andare a Reggio Emilia con il fidanzato, Luca, per lavorare come cameriera. «Tiziana era una brava ragazza, solare e piena di vita. Anche quando era ammalata – racconta il sindaco Giovanni Cavaccini, che è anche il medico del paese – aveva fretta di guarire, di vivere. Ho invitato tutti i cittadini a partecipare ai funerali di una ragazza tranquilla ma che sapeva farsi valere». In diverse occasioni i D’Agostino, a volte anche insieme, si erano esibiti pubblicamente, soprattutto in recital e manifestazioni di beneficenza. A giugno l’ultima esibizione di Tiziana a Casamarciano, lunedì la tragica fine.


IL MATTINO 3 SETTEMBRE 2003




CONFESSIONE: «Non volevo ucciderla»






STRADELLA.
«Non volevo ucciderla – ha detto disperato Luigi Lombardi prima di essere trasferito nel carcere di Voghera – non volevo ammazzare Tiziana. Lunedì, quando ci siamo incontrati, ho perso la testa. Sono pieno di debiti, non sapevo come fare. Quei soldi non glieli potevo dare in nessun modo». Forse l’uomo aveva visto in televisione ieri il volto del fratello, Antonio, che lo implorava: «Gino costituisciti e rendi giustizia: non fare altri errori». Antonio Lombardi, che gestisce un campo di calcetto annesso alla palazzina in cui è avvenuto il delitto, dai microfoni del Tg5 si era rivolto al fratello Luigi, ancora in fuga, invitandolo a presentarsi alla più vicina stazione dei carabinieri. «Come famiglia – aveva detto il fratello dell’impresario musicale – siamo vicini a quella della ragazza. Esprimiamo massima solidarietà e comprensione: è una cosa che non doveva succedere».
Luigi Lombardi deve esser rimasto colpito da quell’immagine e dalle parole del fratello e così è riandato con la mente a ventiquattr’ore prima, alla lite furibonda con Tiziana che era andata nell’ufficio dell’impresario a Marigliano, a sette chilometri dalla Casamarciano dove la ragazza viveva con la famiglia, ai colpi mortali inferti alla alle testa della ragazza, con un corpo contundente.




Si era recata a riscuotere il credito di alcune serate e ha trovato la morte





L’ha ammazzata per 1300 euro
Manca ancora l’arma del delitto



NAPOLI. Tiziana D’Agostino, 22 anni, era stata assassinata lunedì a Marigliano (Napoli) a casa di Lombardi. La ragazza voleva riscuotere i 1.300 euro che l’uomo, suo impresario e conoscente, doveva consegnarle come pagamento di alcune serate nelle feste di piazza e nei piano bar nel napoletano. La ragazza è stata uccisa con dei colpi mortali inferti alla testa, probabilmente e con un corpo contundente che ora viene ricercato. I funerali saranno celebrati oggi alle 16 a Casamarciano (Napoli).
La verità sulle circostanze del delitto emergerà comunque dall’autopsia sul corpo della ragazza, in programma questa mattina. Tiziana vantava un credito di 1300 euro: la ventiduenne si era esibita in alcune feste di piazza e in alcuni pianobar accompagnata al piano dallo stesso Lombardi. Doveva avere quei soldi, le servivano per partire: direzione Reggio Emilia dove l’aspettava un lavoro di cameriera.
Voleva costruirsi, diceva alle amiche più care, un futuro con il ragazzo, Luca Granato, di 24 anni. E’ stato proprio quest’ultimo a dare l’allarme lunedì: aveva accompagnato Tiziana, «scortandola» con un’altra auto all’appuntamento con Lombardi e poi aveva visto uscire dopo circa un’ora l’uomo, stravolto, dall’ufficio annesso al campo di calcetto gestito col fratello Antonio e allontanarsi alla guida della Panda della ragazza.
I carabinieri non escludono definitivamente un’altra pista, emersa nei concitati momenti seguiti al delitto e successivamente passata in secondo piano: si era ipotizzato che l’omicidio potesse essere maturato per motivi passionali ma inquirenti, familiari ed amici avevano categoricamente escluso tale possibilità.
Dall’interrogatorio di Lombardi e dalle parole del fidanzato Luca gli inquirenti si aspettano di fare completa luce su questa ipotesi anche per valutare alcune circostanze ancora da chiarire, come quella della presenza del fidanzato di Tiziana all’esterno della palazzina in un’auto diversa dalla Panda con la quale la ragazza era andata all’appuntamento mortale.
Eventuali conferme a questa pista cambierebbero completamente lo scenario della vicenda. Ma, al momento, resta una sorta di ipotesi di scuola, non suffragata concretamente da testimonianze o prove.



LA PROVINCIA PAVESE 3 SETTEMBRE 2003

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