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giovedì, Maggio 23, 2024
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santa maria la fossa, resta sotto sequestro la discarica

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di PAOLA PEREZ




Resta sotto sequestro per il sospetto di inquinamento ambientale la discarica di Santa Maria La Fossa (Caserta), terminale ultimo per tutta l’immondizia campana, ma il subcommissario per l’emergenza rifiuti Giulio Facchi si dichiara ottimista: «Per quarantott’ore non ci saranno problemi, se vedrete sacchetti in strada non dipenderà dal provvedimento della magistratura. Abbiamo convocato i vertici della Fibe, la società che gestisce gli impianti intermedi di Cdr, e ci hanno assicurato che lo spazio a disposizione per lo stoccaggio è tale da non lasciar prevedere disagi nel breve termine. Lasciamo lavorare la Procura con tranquillità: con la documentazione in loro possesso non avrebbero potuto comportarsi diversamente, ed è un bene che siano così attenti in materia di sicurezza e inquinamento ambientale. È inutile, però, fasciarsi la testa prima che sia rotta».
Nessun problema per quarantott’ore, annunciava Facchi ieri mattina. Questo vuol dire che la spazzatura napoletana troverà una via d’uscita questa notte e anche domani notte, che la raccolta sarà effettuata con regolarità, che i camion non saranno costretti a lunghe code per scaricare negli impianti Cdr. «Se il commissariato ci invita a stare tranquilli, noi staremo tranquilli – commenta l’assessore alla nettezza urbana Ferdinando Di Mezza – evidentemente hanno avuto dalla Fibe garanzie precise sulla capienza dei siti intermedi». Si parla, però, di un autonomia di due giorni. «Mercoledì mattina, se nel frattempo non sarà intervenuto un provvedimento di dissequestro, contatterò Facchi per fare il punto della situazione. Nel frattempo, con i dirigenti dell’Asìa, ci siamo attrezzati per affrontare un’emergenza di media durata. Nel caso non fosse possibile smaltire i rifiuti negli impianti Cdr, li depositeremo negli autoparchi all’interno di cassoni e scarrabili. Un buon numero di contenitori li avevamo già a disposizione, altri li prenderemo a noleggio se necessario».
La discarica, intanto, resta sigillata. «E non abbiamo intenzione di fare pressione sui magistrati perché rivedano le loro posizioni, utilizzando come ”arma di ricatto” la possibilità di una grave emergenza rifiuti in tutta la Campania – precisa Facchi – in queste ore si stanno mettendo in piedi tutti gli interventi necessari per annullare le disfunzioni che hanno spinto i giudici a ordinare il sequestro». Due giorni, però, possono non bastare per rimettere tutto in regola: tra le altre cose bisogna riparare l’impianto di pesa, guasto da Ferragosto, e ci vorrà almeno una settimana. «Le canalette per il contenimento del percolato che poteva inquinare le falde acquifere sono già a posto, quanto alla pesa si procederà a campione sui camion in arrivo con un altro strumento, nel frattempo attiveremo un sistema di vigilanza per evitare comportamenti scorretti da parte degli autotrasportatori. Un minimo di preoccupazione c’è, inutile negarlo. Abbiamo elaborato un piano straordinario per due giorni nella speranza che nel frattempo la situazione giudiziaria si sblocchi, poi si vedrà, siamo abituati ad affrontare e a gestire situazioni molto difficili».
Ma forse è arrivato il momento di ragionare in prospettiva. Quanto può reggere ancora, una volta tolti i sigilli, la discarica di Santa Maria La Fossa? «Non molto a lungo – continua il subcommissario per l’emergenza rifiuti – un tempo si scaricava tutto a Giugliano, poi è venuto il turno di Caserta, ed è normale che a un certo punto si arrivi al limite della capienza. Stiamo cercando di individuare altri siti nei quali trasferire i residui di lavorazione degli impianti Cdr. Saranno quattro o cinque, e speriamo di renderli funzionanti nel giro di quaranta, massimo cinquanta giorni». Dove nasceranno le nuove discariche? «In questa fase non possiamo essere troppo precisi, diciamo una per provincia». E pensate che i residenti nelle zone prescelte saranno felici di ospitare i rifiuti? «Ovviamente, no. Dovremo informare la cittadinanza per tempo e in maniera corretta, spiegando che sarà garantito il rispetto di tutte le regole in materia di impatto ambientale».




IL MATTINO 2 SETTEMBRE 2003

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