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venerdì, Aprile 26, 2024
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SERATA DI PREGHIERA PER DIRE NO ALLA VIOLENZA

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VILLARICCA_ Tanti giovani. Insieme per ricordare. La parrocchia di San Pasquale Baylon di Villaricca ha commemorato l’altra sera i morti degli attacchi terroristici in USA. Tante preghiere elevate a Dio e un bisogno forte di pace. Avevano ancora negli occhi le scene catastrofiche trasmesse dalla tv, l’immagine delle Torri gemelle di New York che crollavano, le devastazioni al Pentagono, l’incubo della civiltà violata, colpita al cuore. “Una tragedia immane –commenta Maria Luisa – che riguarda tutti”.Insieme i giovani della parrocchia di San Pasquale e quella di Santa Maria dell’Arco dicono basta alla violenza. A ricordo di una folle angoscia che non solo ha colpito l’America ma tutti: il mondo intero.
“Anche noi possiamo dare il segno, forte e tangibile, di una risposta che parta dai rapporti interpersonali e possa permeare la società di dialogo e di solidarietà- commenta Francesco, seminarista della parrocchia- proviamo a cambiare il mondo, ma proviamo prima a cambiare noi stessi”. Nel futuro c’è posto soltanto, secondo il parroco, Padre Alfonso , per la pace. “Oggi il problema non è sapere come risponderanno gli Stati Uniti a questi attacchi, ma quale sarà la risposta di tutto il mondo civile e democratico. Facciamo parlare le ragioni del cuore”.
Tutta la comunità è stata invitata “ad un gesto di solidarietà e a un segno della volontà di pace manifestando pubblicamente il dolore e riaffermare con tenacia la lotta contro ogni intolleranza, violenza e fanatismo”. Questo gesto si è concretizzato nella preghiera. Prima aperta, poi silenziosa. Per far parlare i cuori.Una settimana non basta a farsi ragione dei fatti dell’11 settembre. Il silenzio dentro ognuno di noi è assordante. Altro discorso è il futuro, l’arrivare a comprendere che la guerra al terrorismo si vince anche e soprattutto con l’instaurazione della cultura della pace, con l’eliminazione dei focolai di guerra spronati da diversità etniche, razziali, religiose. Lo hanno detto in tanti venerdì in Chiesa. E’ un ricordo collettivo. Intenso. Un gesto che unisce tutti, indistintamente. Padre Alfonso richiama alla tregua. “Tutti noi possiamo essere testimoni di pace”. La guerra tradizionale non può che condannare il mondo ad un costante stato di assedio.L’orrore chiede vendetta, si sa, “ ma la vendetta –prosegue il parroco- uccide altri innocenti e legittima altre violenze in un crescendo senza fine”. I ragazzi hanno poi steso la loro firma su un cartellone, un impegno ad essere “complici di Dio” per la pace. La pace nel mondo, a scuola, tra gli amici, dentro ognuno. Un gesto significativo per non dimenticare chi ha perso la vita senza nessun apparente motivo, lontano dalle celebrazioni retoriche. Un modo più efficace di molti altri per dire a tutti : “Mai più”.

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