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domenica, Aprile 28, 2024
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Marano, è scontro su staff, legittimità delle delibere e debiti fuori bilancio

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La nona seduta ordinaria del consiglio comunale di Marano dall’insediamento dell’amministrazione Liccardo si è aperta con l’intervento del consigliere all’opposizione Palladino, che ha chiesto delucidazioni in merito allo stato di avanzamento della situazione riguardante il plesso San Rocco. In risposta è intervenuto l’assessore alla cultura D’Ambra: «la situazione igienica del plesso San Rocco e dell’istituto comprensivo Darmon non dipende dal comune di Marano – ha dichiarato l’assessore – ho verificato di persona le condizioni igieniche e sanitarie dell’istituto. La pulizia della scuola dipende da una ditta che assume personale in qualità di lavoratori socialmente utili. La ditta dipende a sua volta dal Consorzio Nazionale Sevizi con sede legale a Bologna ed è legata a livello amministrativo con il Miur. Ci sono numerose questioni riguardanti le pulizie della scuola, una tra queste è la disputa tra i dipendenti e i bidelli dell’istituto riguardo ai turni e alle zone da pulire”. “Ho colloquiato con la dottoressa Franzese – continua l’assessore – direttrice del provveditorato di Napoli a cui spetta il compito della pulizia della scuola, la quale ha organizzato un incontro straordinario con l’istituto e la ditta per effettuare un’operazione di pulizia straordinaria”. “Riguardo alla questione refezione – ha concluso D’Ambra – posso affermare che questa ripartirà regolarmente lunedì prossimo».

Staff e collaborazioni. A seguito della questione è intervenuto il consigliere Bertini. Il capo all’opposizione ha avanzato dubbiose domande riguardanti alcuni membri dello staff comunale che, a sua detta, svolgerebbero contributo amministrativo (di tipo volontario) senza regolare inquadramento da parte del comune. Tra questi Bertini ha citato: Lino Catuogno, Fabio Sardo (giornalista, addetto stampa), Anna Sorrentino (avvocato) e Michele Di Napoli. Il capolista dell’Altra Marano ha chiesto apertamente al sindaco se queste persone fossero autorizzate a prendere mano ad atti e documenti riguardanti l’amministrazione. Il sindaco Liccardo ha così risposto: «Il comune è aperto a tutti i cittadini. Questi collaboratori sono dei volontari che mai hanno preso in mano documenti e atti della giunta».

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Sala del commiato. Dopo l’approvazione dei verbali della seduta precedente, si è passati al 2° punto all’ordine del giorno, la mozione avanzata dal consigliere Recupido sull’istituzione di una sala di commiato per le cerimonie funebri di tipo laico. L’argomento è stato discusso da più membri del consiglio comunale. Recupido ha fatto spiegato ai presenti che «la figura dell’officiante funebre, allo stesso modo di come avviene per i matrimoni civili, rappresenterebbe le istituzioni. La celebrazione laica si terrebbe in una sala adibita alla funzione. Sala in cui arriverebbe il corteo funebre invece di dirigersi in chiesa». Il consigliere Coppola ha fatto notare che «c’è una legge regionale che richiede la presenza di una sala e di una istituzione riguardante la funzione funebre di tipo laico». Bertini ha aggiunto: «È un gesto di civiltà che non possiamo negarci». Dopo una breve sospensione chiesta dalla maggioranza, il punto all’ordine del giorno è stato emendato e approvato da quasi la totalità dei consiglieri, a esclusione di Baiano. Verrà fatta una modifica al regolamento mortuario per l’individuazione di un locale idoneo da adibire a sala del commiato.

Variante del Regolamento Urbanistico. Si è passati successivamente alla discussione di un argomento “tecnico”, per sanare una lacuna presente nell’attuale Regolamento Urbanistico Edilizio Comunale. «Un provvedimento necessario sotto il profilo tecnico» ha spiegato l’assessore Pennino che ha relazionato sulla questione. «E’ una delibera illegittima perché non è proposta dal sindaco o dalla giunta, ma dal dirigente – ha spiegato Passariello dalla minoranza – chiedo che venga ritirata». Gli fa eco Bertini: «Mancano i pareri, manca la firma del proponente che tra l’altro non è l’amministrazione comunale». Breve sospensione chiesta dalla maggioranza che non nasconde un “vizio di forma” nella stesura della delibera, ma che nella sostanza «si può considerare legittima». L’opposizione lascia l’aula e la maggioranza approva.

Tassa sui rifiuti. L’amministrazione, approfittando di una opportunità concessa in extremis dal Governo, ha deciso di non adottare per il 2013, la nuova Tares, che in altri comuni ha causato considerevoli aumenti dell’imposta sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e ha scelto di tenere ancora in vigore la Tarsu. «In giunta abbiamo già approvato la riduzione dell’addizionale sull’Irpef – ha spiegato il sindaco Liccardo – la scelta di non passare alla Tares va nella direzione della riduzione delle imposte come annunciato in campagna elettorale». «Condividiamo la scelta di adottare la Tarsu anche per quest’anno, ma non diciamo ai cittadini che la tassa resta invariata, perché rispetto all’anno scorso i cittadini pagheranno l’imposta con un aumento del 2% oltre ai 30 centesimi al metro quadro che lo Stato pretende». Il consigliere Coppola chiede di emendare la delibera aggiungendo l’opportunità per le fasce più deboli di avvalersi della riduzione/esenzione prevista dalla Legge. L’imposta dovrebbe essere pagata non prima dell’inizio del 2014. Questo permetterà ai cittadini di Marano di non ritrovarsi a pagare la Tarsu nei giorni delle festività natalizie. Il consigliere di Maggioranza Sansone sottolinea l’approvazione della delibera come «un buon risultato ottenuto da questa maggioranza. Aver tenuto in vigore la Tarsu avvantaggia i cittadini maranesi nei confronti degli altri comuni che, adottando la Tares, si sono visti aumentare le imposte in misura considerevole». Anche su questo punto il consigliere di minoranza Passariello ha fatto notare che la delibera è illegittima per gli stessi motivi di prima e abbandona di nuovo l’aula, ma stavolta solo in compagnia del collega di gruppo Abbatiello. L’argomento passa all’unanimità.

Debiti fuori bilancio. L’assise si ritrova nella condizione di riconoscere debiti contratti dalle precedenti amministrazioni. Si tratta di circa 3.500 dovuti all’architetto D’Urso, «per una la lottizzazione che all’epoca dei fatti, il funzionario dell’Ente non prendendo alcuna iniziativa in merito, costrinse la Provincia a inviare un commissario ad acta (l’arch. D’Urso) – spiega Bertini – si tratta di una pratica già nota che consente al funzionario comunale di non assumersi le proprie responsabilità scaricandole su un professionista esterno pagato con soldi pubblici». Per l’ex sindaco questo debito dovrebbe pagarlo chi lo ha generato (il funzionario, ndr). Ma Palladino dai banchi dell’opposizione solleva una questione cronologica: «Sembra strano, contrariamente ai debiti f.b. già approvati recentemente, questa volta non vi sia una sentenza passata in giudicato e il debito fosse abbastanza recente». Per Bertini «l’amministrazione in questo caso ha deciso di accelerare semplicemente per favorire un amico e verrà pagato prima di tanti altri che non hanno amici importanti». L’ex sindaco mette in guardia l’amministrazione comunale sull’uso di questa pratica, riferendosi alla nomina da parte della provincia di un commissario ad acta per fare le lottizzazioni «sono sicuro che farete lo stesso con la C17 (la zona tra San Rocco e San Marco, ndr). Sappiate con non ve lo permetteremo». Il consigliere di maggioranza Marra replica dicendo: «Se vi sono delle responsabilità di un funzionario, la Corte dei conti saprà accertarlo. Se vi sono responsabilità di qualcuno è giusto che a pagare non siano i cittadini di Marano». Passariello e Abbatiello abbandona l’aula. I due annunciano che raccoglieranno firme per sfiduciare la presidente del consiglio comunale. L’argomento passa con i soli voti della maggioranza. L’opposizione vota contro.

L’ultimo punto all’ordine del giorno, quello sul regolamento d’uso dei locali di proprietà comunale, viene ritirato “per approfondimenti”.


ha collaborato Aniello Di Nardo

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