Qualiano : LSU in rivolta .

Lavoratori socialmente utili sul piede di guerra .L’agitazione è iniziata venerdì sera quando in segno di protesta si sono rifiutati di espletare il proprio servizio .Una protesta portata avanti con la civiltà e la dignità di chi chiede solo di poter sopravvivere lavorando. La scintilla delle proteste è stata lo slittamento della costituzione della società mista prevista per il giorno 7 febbraio. E che doveva segnare la fine di un calvario garantendo l’assunzione di almeno 20 LSU . Dal palazzo di Piazza del Popolo fanno sapere che è una agitazione inutile e fuori luogo perché lo slittamento non nasconde alcun cambiamento di rotta , da parte dell’amministrazione , rispetto agli impegni presi alla presenza delle rappresentanze sindacali di CGL , CISL e UIL . Lo stesso primo cittadino Schiano si è fatto garante delle loro speranze << Manterremo gli impegni presi .E’ stato solo uno slittamento , la società mista si farà >> . Certamente i lavoratori socialmente utili avranno le proprie buone ragioni per diffidare dalle promesse degli amministratori .Chissà quante volte e per quante motivazioni diverse si è passati di slittamento in slittamento. Ma questa volta si sono schiantati contro la loro determinazione. Infatti non sembrano più essere disposti a fare sconti a nessuno . << Per 6 anni abbiamo subito umiliazioni e mortificazioni morali di tutti i tipi .In ogni elezione siamo stati ricattati e minacciati di votare secondo le loro indicazioni . Abbiamo lavorato e lavoriamo in condizioni igieniche e di sicurezza da terzo mondo . Abbiamo accettato e sopportato tutto questo nella speranza di un lavoro . Ma ora basta siamo uomini non bestie >> . E’ racchiuso in queste parole il grido disperato di protesta degli LSU che in coro contribuiscono a spiegare la propria condizione . Le accuse sono pesanti . Non fanno nomi , dicono di non avercela con il sindaco ma con qualche altro amministratore locale che prima li ha illusi e poi li ha scaricati . Attualmente i lavoratori socialmente utili sono 34 di cui solo 24 integrati . Vivono con 800 mila lire al mese , tra quello che gli versa l’INPS ogni quattro mesi e la integrazione economica del comune oltre le venti ore . Tutti hanno moglie e figli da dare a campare e con queste cifre non è nemmeno pensabile che si possa mettere insieme il pranzo con la cena . Eppure lo hanno fatto per anni . Intanto gli LSU lanciano il proprio ultimatum per martedì mattina , termine ultimo entro il quale la situazione dovrà essere definita . In questo periodo di tempo il servizio sarà garantito ugualmente come segno di responsabilità. Ma se l’incontro non dovesse andare a buon fine allora la questione diventerebbe una bomba che potrebbe scoppiare in qualsiasi momento e i cui effetti saranno devastanti . Le parole degli LSU non lasciano presagire nulla di pacifico << Non ci lasceremo prendere in giro . Se l’accordo non ci sarà , faremo gesti estremi . Anche quello di occupare con mogli e figli il comune .Siamo disperati >>. La precarietà è sicuramente uno dei metodi più efficaci per soggiogare la volontà e le coscienze di una buona fetta di elettorato . La teoria , imperante nella prima repubblica, del tanto peggio tanto meglio è elettoralmente efficacissima e sia allora che oggi l’espressione del voto lo ha confermato . Speriamo che almeno l’esperienza insegni a non cadere in queste trappole .