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domenica, Aprile 28, 2024
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ULTIM’ORA_ Napoli, violenze sui no global: 8 agenti arrestati.Dopo gli scontri del 17 marzo 2001.

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NAPOLI – Sequestro di persona, violenza privata, lesioni personali: queste le accuse formulate nell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti degli otto poliziotti arrestati venerdì. I due funzionari di cui sono stati disposti gli arresti domiciliari sono il vicequestore Carlo Solimene e il commissario capo Fabio Ciccimarra (indagato per concorso in lesioni anche dalla procura di Genova nell’ambito dell’inchiesta per l’irruzione nella scuola Diaz al G8). Gli altri arrestati sono ispettori e sovrintendenti. Secondo le accuse, i giovani partecipanti al Global Forum del 17 marzo 2001 che dopo gli scontri con le forze dell’ordine si erano recati negli ospedali cittadini per farsi medicare, furono prelevati con la forza, condotti alla caserma Raniero «senza alcuna valida giustificazione – scrive il procuratore Agostino Cordova – e lì sottoposti a gravi forme di maltrattamenti, ingiustificate perquisizioni personali e a gratuite mortificazioni». La procura ricorda anche che i manifestanti hanno dichiarato di aver subìto la sottrazione di rullini fotografici e la distruzione di telefonini cellulari «senza alcuna valida, apparente giustificazione, e senza aver redatto alcun verbale». Le ordinanze sarebbero motivate dal pericolo di inquinamento delle prove e reiterazione dei reati.
Vi sono anche accuse di violenze sessuali «seppure in casi limitatissimi e tutti da dimostrare» tra quelle contestate. Lo ha confermato il legale di alcuni degli arrestati, Sergio Rastrelli appena uscito dalla questura.

LA RIVOLTA DEI COLLEGHI – Proteste, urla, indignazioni, agenti in lacrime dopo i provedimenti emessi dalla magistratura di Napoli. Una cinquantina di poliziotti ha organizzato una catena umana attorno alla questura. Tenendosi per mano – alcuni si sono ammanettati fra di loro – e abbracciandosi hanno formato un cordone che si sta allargando dall’ingresso principale della questura, attraverso le strade laterali fino all’ingresso posteriore dell’edificio. «Si tratta di arresti con motivazioni politiche che non conosciamo», dicono alcuni poliziotti, e aggiungono: «Questi arresti sono illegittimi».

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SCAJOLA: «VICINO AI POLIZIOTTI» – «Nel doveroso rispetto per il lavoro della magistratura», il ministro dell’Interno Claudio Scajola attende «di conoscere le ragioni poste a fondamento di un provvedimento così grave. Esprimo sentimenti di vicinanza alla polizia napoletana – ha continuato il ministro dell’Interno – di cui mi sono ben noti professionalità e spirito di sacrificio, e in particolare alla Squadra mobile che opera da sempre in condizioni ambientali difficili contro la camorra e ogni forma di criminalità al servizio del cittadino». Il vice presidente del Consiglio Gianfranco Fini ha dichiarato: «Se i provvedimenti decisi dalla magistratura partenopea non avessero il necessario riscontro saremmo in presenza di un atto gravissimo, per le conseguenze che determinerebbe sul morale delle forze dell’ordine e per i contraccolpi su una opinione pubblica che chiede sicurezza e rispetto della legalità».

GLI SCONTRI DEL MARZO 2001 – Due manifestanti arrestati, 21 denunciati, decine e decine di fermati, oltre cento tra poliziotti e carabinieri feriti, oltre a un numero imprecisato di dimostranti, che fecero ricorso a cure private. Fu questo il bilancio degli scontri del 17 marzo 2001, giornata conclusiva del Global Forum sulla «democrazia elettronica svoltosi a Palazzo Reale. Gli scontri, dopo una serie di scaramucce, lanci di pietre e molotov contro la polizia, vetrine infrante, il saccheggio della sede di un’agenzia di lavoro interinale, divamparano quando il corteo di alcune migliaia di manifestanti (6 mila secondo le stime della polizia) sbucò in piazza Municipio, ai margini della «zona rossa». I manifestanti tentarono di sfondare il cordone delle forze dell’ordine. Fu corpo a corpo per diversi minuti tra i due schieramenti, poi le cariche cominciarono a susseguirsi, precedute dal lancio di lacrimogeni. Le forze di polizia inseguirono i manifestanti fino al porto. Alcuni fermati furono trasportati in caserme della polizia e dei carabinieri, tra le quali la caserma «Ranieri» dove – secondo l’accusa – sarebbero avvenuti gli abusi ai danni dei manifestanti. Durissime le polemiche: alle accuse di aver esagerato durante gli scontri, i sindacati di polizia replicarono parlando di «gruppi organizzati per la guerriglia». A Napoli nei giorni precedenti furono individuati personaggi legati al terrorismo, tra i quali l’ex brigatista Guido Cucolo, latitante in Francia.

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