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sabato, Aprile 27, 2024
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«UN GOVERNO DI SALUTE PUBBLICA PER QUALIANO»
Intervista a Raffaele Del Giudice (Ds): si all’alleanza con l’ex sindaco Galdiero

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QUALIANO. “Si all’alleanza con Galdiero, no all’accordo con chi ha avuto responsabilità certificate nelle amministrazioni guidate dal sindaco Schiano”. La posizione di Raffaele Del Giudice, consigliere comunale della Quercia, è chiara. Nella redazione di InterNapoli risponde alle domande di giornalisti e lettori. Snocciola dati e fatti, l’esponente Ds. E ai quesiti lui formulati replica con documenti e atti pubblici.





Del Giudice, da giorni non si parla altro che di un avvicinamento di Galdiero all’Unione. In queste settimane ci sono stati diversi incontri tra l’associazione che fa capo all’ex sindaco e i partiti del centrosinistra. Conferma?


Non parlerai di nomi in questo momento, ma di una forza sociale e culturale che si è avvicinata al tavolo dell’Unione. E con i partiti del centrosinistra ha iniziato a condividere un percorso comune.



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Conferma, dunque?

Certo, confermo. Con Galdiero esiste un’intesa nell’aver riconosciuto il disastro in cui versa Qualiano. Ma il discorso oltrepassa questo aspetto. Ripeto la nostra filosofia: ogni sensibilità politica che dimostri di voler lavorare seriamente e senza compromessi per il bene del paese rappresenta una risorsa.




Come nasce questo proposito di alleanza?

Guardi, vedere approvare in Consiglio comunale progetti come la Stu o l’aumento delle tariffe ed essere consapevoli – essendo tre contro quindici – di non poter fare assolutamente nulla, riempie il cuore di tristezza. Cosa vuole che facciamo di fronte all’isola dei silenziosi che alza le mani a comando? Niente, assolutamente niente. Qualiano ha bisogno di un governo nuovo, capace di risollevare le sorti del paese dal baratro in cui l’ha gettato il sindaco Schiano. E un governo si fa con molte persone.



Insomma, un governo di salute pubblica?

Esatto, è l’espressione migliore. Un governo di salute pubblica per Qualiano.



Aldilà dei propositi, resta un dato di fatto. L’ex sindaco Galdiero, o meglio il partito dell’ex sindaco Galdiero cioè l’Udc, mantiene due consiglieri all’interno della maggioranza e un assessore. Se l’ex sindaco dovesse allearsi con voi, porterà dalla vostra parte anche queste persone. Come la mettiamo?

Credo sia necessario un chiarimento. Noi stiamo parlando di una formazione culturale che si chiama “Unione civica Qualiano”. Parliamo, cioè, di un gruppo di persone che non ha fatto il salto della quaglia: non è passato dal centrodestra al centrosinistra. L’“Unione civica Qualiano” partecipa alla campagna di ascolto avviata dall’Unione. Una campagna alla quale sono stati invitati, tra l’altro, anche i consiglieri di “Rinascita democratica”.



Ecco, questo è il punto. Parliamo di persone che sono di Forza Italia, caro consigliere Ds…

Noi dell’Unione non vogliamo fare l’esame a nessuno. Stiamo semplicemente attuando questa campagna di ascolto all’interno della quale individueremo le persone che hanno i requisiti per rientrare nel progetto che ci siamo prefissati. Proponiamo l’alternativa, ecco. E chiunque chieda di ascoltarci ed essere ascoltato è benaccetto: all’interno del progetto dell’Unione c’è spazio per chiunque condivida il nostro programma e non abbia responsabilità certificate rispetto ai disastri prodotti dalle amministrazioni Schiano.



Del Giudice, un lettore di nome Sandro chiede perché nessuno faccia il suo nome come probabile candidato a sindaco del centrosinistra? E ancora: che fine hanno fatto le primarie tanto acclamate fino a poco tempo fa?

Le primarie rappresentano per l’Italia e per il nostro paese una grande opportunità. Nel nostro Comune- dove l’esercizio della democrazia è stato per troppo tempo svilito dagli interessi affaristici – laddove l’Unione di centrosinistra non raggiungesse un equilibrio nell’individuare un unico candidato a sindaco, le primarie rappresenterebbero uno strumento condiviso e riconosciuto. Vorrei precisare che l’idea delle primarie, di cui sono convinto sostenitore, non è stata abbandonata dal centrosinistra. C’è da dire, però, che i nomi hanno ceduto alla priorità del programma. Almeno in questo momento, abbiamo ritenuto dare maggiore peso all’ascolto e agli incontri. Poi si vedrà.




Ecco, Del Giudice, ma non pensa che le primarie siano uno strumento da rivedere? Mi spiego: chiunque potrebbe presentarsi al seggio e votare. Anche un sostenitore della coalizione opposta. E con interessi evidentemente diversi…

Le assicuro che il primo esperimento è andato benissimo. Qui a Qualiano abbiamo organizzato le primarie per l’Unione: e la griglia di precauzioni e tutele assunte hanno garantito la massima correttezza e trasparenza. Il pericolo di infiltrarti è raro. Chiunque può votare per le primarie, dicevamo, ma chi vota firma il programma della coalizione e autorizza la pubblicazione del proprio nome. E poi parliamoci chiaro. In una realtà come la nostra si conoscono chi sono i potenziali elettori: le primarie sono rivolte essenzialmente a sostenitori, tesserati, militanti, simpatizzanti. E ogni partito conosce i propri elettori, che eticamente e consapevolmente si assumono la responsabilità di un comportamento corretto. E di questi tempi non è poco.




Un altro lettore (si firma UltimoQualianese) le chiede perchè non si propone come candidato sindaco. A suo dire, lei sarebbe “la persona più indicata per l’Unione, quella che fino ad oggi ha combattuto di più l’intera maggioranza di centrodestra”.

Ripeto: sono fortemente impegnato nella costruzione dell’Unione a Qualiano. E reputo la mia persona una risorsa di questo progetto. Come sono da considerarsi risorsa sono tutte le altre componenti del centrosinistra e dell’Unione. Non siamo singoli: ma rispondiamo ad elettori, amici e cittadini. A questi dobbiamo dare ascolto e metterci al loro servizio: quindi anche a dare la mia disponibilità qualora si manifestasse l’esigenza di una mia candidatura a primo cittadino.




La sensazione diffusa è che l’opposizione si affidi più ad iniziative solitarie che a proposte collettive. Le sue, caro Del Giudice, sembrano battaglie solitarie. Lei è l’unico che legge le carte, l’unico consigliere capace di mettere in difficoltà un intero Consiglio comunale. Insomma, sembra che gli altri componenti del centrosinistra non siano in sincronia con lei. E’ solo un’impressione?

Le assicuro che l’opposizione in Consiglio comunale, in questi anni, è stata veramente difficile. Non dimentichiamo che parliamo di rapporti estremi: in media 15 contro tre. Numeri del genere suggeriscono che fare opposizione rappresenta uno sforzo enorme. Ma i consiglieri della Margherita ed io non ci siamo mai abbattuti, non ci siamo mai tirati indietro, e spesso abbiamo dimostrato l’incompetenza di questa amministrazione. Per quanto concerne la sua osservazione, le assicuro che il gruppo di opposizione è compatto. Talvolta vi sono sfumature diverse, ma è normale. Resta il dato, certo e indiscutibile, di un filo conduttore unico. Capita che gli argomenti da affrontare siano sia tecnici che politici e a noi consiglieri del centrosinistra tocca dover abbracciare tutti gli argomenti, con il rischio, inevitabile, che possa esserci la prevalenza di qualcuno su un altro.



Spesso vi si rimprovera di essere poco propositivi. Il bilancio, ad esempio. Avete aspramente criticato, voi dell’opposizione, il contenuto del documento programmatico. Ma, in concreto, qual è l’alternativa che proponente? Perché non presentate un documento vostro?

In verità questa ipotesi è quasi impossibile da realizzare. Le riforme che, nel corso degli anni, hanno interessato gli enti locali hanno drasticamente ridotto gli spazi di manovra in tal senso. Non so se è chiaro. Redigere un bilancio parallelo significa fare riunioni con dirigenti, segretari, uffici. Bisogna avere accesso ai documenti. E questo solo per presentare una proposta. La cosa è ancora più impraticabile se si pensa che, dopo tre sedute di Consiglio comunale, non sono ancora riuscito ad avere le famose risposte dal sindaco e dai suoi.



Il suo discorso è chiaro. Ma una proposta, un’idea…

Guardi: c’è da chiarire subito che il nostro programma alternativo, come lei lo chiama, è stato bocciato alle elezioni. Il programma del centrosinistra è stato ritenuto non idoneo al governo. Ed è giusto che sia attuato quello dell’avversario. Il compito affidato a noi dell’opposizione è quello di controllare l’operato della maggioranza. E ci siamo talmente specializzati nel controllo che ad ogni Consiglio comunale si registra almeno una sospensione della seduta per l’oggettiva incapacità di perlomeno quindici persone nell’affrontare le questioni che solleviamo dai banchi del centrosinistra. Questo dato, a mio parere, rappresenta molto di più di una proposta. E’ un fatto: puro, semplice, indiscutibile.



Certo, ma sarebbe giusto conoscere l’orientamento del centrosinistra rispetto a certe questioni nodali.

Come opposizione abbiamo chiesto maggiori finanziamenti per le fasce deboli, meno sperperi per feste e festicciole, maggiori interventi per l’agricoltura. E tanto altro ancora. Solo per fare un esempio. Il Consiglio comunale di Qualiano – una realtà dove l’agricoltura rappresenta una delle principali voci dell’economia locale- ha destinato all’agricoltura appena duemila euro. E’ francamente assurdo.



Il tema interessa anche ai nostri lettori. Un utente chiede di conoscere quali siano state “le sue proposte politiche formulate in questi quattro anni al Consiglio comunale”.

Non abbiamo controllato solo gli atti dell’amministrazione Schiano, no di certo. La mia prima proposta fu quella di mettere su una commissione che si incaricasse di sapere per quale ragione i nostri alunni sono esclusi dagli istituti superiori dei Comuni limitrofi. Ovviamente non ebbi risposta, ma il problema è reale e si ripresenta ogni anno con drammatica puntualità. La nostra città, oltre a non offrire adeguati istituti superiori, non si cura minimamente degli studenti che lasciano le scuole medie inferiori. Molto ragazzi sono obbligati ad elemosinare l’iscrizione. La scena si ripete dappertutto: Marano, Giugliano, Napoli, Pozzuoli. E’ in atto una discriminazione nei confronti degli studenti di Qualiano: nessun liceo o istituto è disposto ad accoglierli allorquando le strutture sono piene. E le famiglie non sono affatto assistite dal Comune. Ma del perché accada questo né il sindaco né l’assessore alla Pubblica istruzione hanno mai fornito un’adeguata risposta. Come non ho avuto risposte sulla tutela del verde, sul perché le nostre fontane pubbliche debbano gettare acqua a valanga ventiquattro ore al giorno. Come non ho mai avuto risposte circa le iniziative culturali: il Comune non investe un euro nella cultura, non celebra alcuna ricorrenza storica, ignora addirittura l’esistenza della giornata della memoria. Per non parlare del problema di igiene pubblica: in estate molte strade sono letteralmente invase dalle zecche. Ma nessuno interviene: Asl e Comune fanno finta che il problema non sia loro. Al punto che, alcuni anni fa, fui costretto a disinfestare personalmente una piazzetta e alcune strade di Qualiano. Altre proposte? Me ne vengono in mente decine. Non ho mai avuto risposta, ad esempio, al perché fosse inserito il fascio littorio nel simbolo del Comune. Come non ho mai avuto risposte al perché la nostra città sia esclusa dal biglietto Unico. E ancora: perché lo stadio è inagibile? In questi quattro anni ho protocollato decine di domande. A partire dalla richiesta di una commissione per l’ordine pubblico e sicurezza. Questo è una questione sulla quale vorrei spendere due parole in più.



Dica…

Mai come in questo momento la nostra comunità avrebbe bisogno di un comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico. E per due vicende in particolare: quella relativa al casco e alla criminalità organizzata. Su entrambe le questioni ho l’impressione che l’attenzione pubblica sia calata notevolmente, salvo risollevarsi al prossimo incidente mortale o al prossimo episodio criminale. I carabinieri della stazione di Qualiano fanno il possibile e anche oltre. Ma non basta. E’ l’interessamento politico che non c’è. Per non parlare degli ultimi episodi criminali che hanno riguardato alcune scuole di Qualiano con atti di devastazione e furti. E’ necessario intervenire urgentemente anche sulle politiche sociali e sulla prevenzione. Ad esempio il nostro paese non ha presentato in tempo la richiesta per la videosorveglianza. Ennesimo fallimento.




Del Giudice, che cosa ne pensa della chiusura di Rifondazione comunista rispetto al progetto dell’Unione?

Ogni partito politico ha la libertà della propria azione. E come tale rispetto il lavoro che fanno i compagni di Rifondazione comunista. I quali hanno un nuovo segretario, nella persona di Fabio Barone, ed evidentemente hanno assunto notizie da fonti non certe. Mi dispiace della loro chiusura. Ma sono certo che si è trattato di un equivoco nato da informazioni sbagliate.



Però il Prc ha smentito l’esistenza di un accordo con Margherita e Ds…

Io parlerei, da parte del Prc, di una nuova presa di posizione che va chiarita. E all’interno delle regole di ascolto e dialogo che l’Unione si è data, sarà sicuramente superata questa difficoltà.



Del Giudice, un lettore di nome Mario dice testualmente: «Da tempo assistiamo, nel centrosinistra come nel centrodestra, ad una serie di bagarre interne, nelle coalizioni ma anche nei singoli partiti. Non si parla però di sviluppo di un territorio ormai “arido” in tutti i sensi: industria assente, agricoltura in ginocchio, commercio al limite della sopravvivenza e servizi “neanche a parlarne”. Gradirei sapere, in qualità di elettore, quali sono i progetti e/o in alternativa le linee programmatiche generali che il suo partito e la sua coalizione intende proporre ai cittadini. Le chiedo molto cortesemente, ove sia possibile, di indicare anche i tempi per la realizzazione delle iniziative proposte».

Domande come questa dimostrano quanto gli elettori di Qualiano siano interessati al futuro del paese. Iniziamo con lo sfatare il luogo comune del centrosinistra diviso: per la prima volta, a Qualiano, stiamo mettendo in campo una coalizione vincente. E per la prima volta stiamo discutendo di programmi ad oltre sei mesi dalle elezioni. Per la prima volta, nei circoli dei partiti che compongono l’Unione, non si gioca a carte: anzi, si organizzano convegni, incontri, dibattiti. Come fanno il segretario Ds Rosario Petrillo e il responsabile della Sinistra giovanile Giuseppe Fertuso, ai quali vanno i miei ringraziamenti. Per quanto concerne lo sviluppo, stiamo portando avanti proposte concrete: come affrontare il problema commercio, la disoccupazione, il nodo trasporti, la questione ambientale, la mancanza di istituti scolastici e di spazi culturali e di aggregazione per tutte le fasce sociali.




A proposito di commercio. Il presidente del Consiglio comunale, Ludovico De Luca, in una precedente intervista ad InterNapoli afferma che “il documento approvato, sia in giunta che in Consiglio, non conteneva la parola Avellino né alcun riferimento ad essa”. Qual è la sua versione?

Solo Iddio sa l’enorme figuraccia fatta da Schiano e dalla sua pseudo –maggioranza in Campania e in Italia. Io ho le carte di quello che affermo (ndr: mostra il documento approvato in Consiglio comunale). A pag. 17 si parla esplicitamente di Avellino, a differenza di quello che afferma lo sfiduciato presidente del Consiglio comunale. Ma non finisce qui: si parla di musei, di clinica Santa Rita, del parco archeologico della antica Abellinum, del parco naturale della Pineta Sessa. Quello che dice De Luca è evidentemente smentito dai fatti. E le altre carte in possesso di tutti i consiglieri comunali richiamano ancora riferimenti di Avellino. E’ un piano copiato, punto. Una figuraccia difficile da dimenticare, oltre che un atto illecito.



De Luca dice che “essendo la città di Avellino un posto tranquillo, vivibile e commercialmente vivace ci è sembrato giusto partire dagli studi fatti per qual piano ed adattali sulle esigenze di Qualiano”.

Un’amministrazione seria avrebbe chiesto scusa. E avrebbe preteso la restituzione dei soldi dati ai progettisti.



In dieci anni di amministrazione, Schiano e la sua maggioranza avranno costruito una rete di contatti e clientele difficile da abbattere. Il solo fatto di aver governato male, come sostenente voi dell’opposizione, basterà per vincere?

Ovviamente no. Il centrosinistra deve organizzare una squadra vincente. Occorre presentarsi agli occhi del paese con un progetto chiaro, efficace, credibile. Ecco, questa è la parola chiave: credibilità. Dobbiamo essere credibili di fronte ad un elettorato abituato per troppo tempo alla malapolitica. E le assicuro che non sarà facile. Per motivi diversi. Anzitutto, perché fra tutte le operazioni combinate dalla Cdl, la peggiore è stata quella di avere distrutto il senso delle istituzioni. Parlare con la gente e sentirsi dire che “chiunque governi il paese non cambierà nulla perché ognuno pensa ai fatti suoi” è estremamente avvilente. Eppure questo è il messaggio che è passato in questi anni. La classe dirigente riconducibile a Schiano ha trasmesso solo valori negativi: l’etica dell’affare, in primis.



Questi disastri che lei racconta potrebbero spingere l’elettorato a rinnovare la fiducia al centrodestra piuttosto che ad una forza così estremamente critica. Non trova?

E’ un pericolo reale, lo ammetto. Ma è per questo che l’Unione sta cercando un nuovo spirito. Stiamo mettendo assieme persone e progetti capaci di ridare slancio a Qualiano. Capaci, cioè, di risolvere i disastri.



E il discorso del leader non creerà alcun problema all’interno dell’Unione?

Assolutamente no. Proprio per evitare problemi simili stiamo avviando una campagna di ascolto con la società civile e gli altri partiti. Una campagna di ascolto e di aggregazione. Una campagna che prevede regole chiare e precise, che tutti accettano nel momento in cui si siedono al tavolo della trattativa.
E tra queste regole ce n’è una alla quale siamo tutti legati: un solo candidato sindaco che rappresenti tutte le parti con pari dignità.



Si, ma chi potrebbe essere questa persona?

Mi spiego: non arriveremo ad affrontare il problema “chi”. Sarà un problema che risolveremo per strada. Il nostro candidato unico avrà le caratteristiche che tutti quanti noi indicheremo.




Ok, ma ci sono papabili?

In questo momento i nomi hanno ceduto il passo ai programmi. E questo per evitare fughe in avanti. Con grande umiltà, tutti i componenti del tavolo hanno posto la questione programmi davanti a tutto il resto.



Mancino aveva detto che chi ha amministrato il Comune negli ultimi cinque anni non può presentarsi alle elezioni sotto le insegna dell’Unione. Lei cosa ne dice?

Le posizioni personali saranno vagliate singolarmente. Ma un dato è indiscutibile: l’Unione non farà da zattera di salvataggio per chi ha avuto compiti specifici e responsabilità certificate nella fallimentare amministrazione di centro destra.




Un lettore chiede un suo giudizio sul partito dell’Udeur e sugli uomini…

L’Udeur è una formazione politica che sta conquistando il consenso sul campo. E assieme al consenso la simpatia degli elettori. Mi auguro che continui in questo senso. C’è da dire, poi, che l’Udeur è parte integrante del progetto dell’Unione. Ne condivide scopi, idee e valori.




Qualche lettore chiedeva un suo giudizio sull’amministrazione…

Il giudizio politico è totalmente negativo. Non vi è un solo atto prodotto da questa amministrazione negli ultimi dieci anni che abbia arrecato benessere a Qualiano. I lavori del Consiglio comunale sono condotti in maniera scabrosa, tanto per cominciare. Per non parlare della volgarità in cui scadono le sedute dell’assise. Vorrei ricordare che il sindaco, nel difendere lo scellerato progetto della stu, ha testualmente detto che la nostra città “non ha un centro storico perché né Mussolini né Garibaldi sono venuti a pisciare a Qualiano”. Per non parlare delle tante altre figuracce. Sindaco e consiglieri hanno dimostrato di ignorare addirittura il nome di Giovanni Falcone, confondendolo con quello di Aniello Falcone. Ma questa è una delle tante. Prova ne è che lo stato di abbandono in cui versa Qualiano è certificato da una relazione generale del Comune a corredo di un progetto di lavoro per il Pip. Il discorso sulle incapacità, poi, sarebbe troppo lungo. Ricordo soltanto che, in fase di analisi di bilancio, il sindaco incapace di rispondere alle mie domande su precise questioni contenute nel bilancio chiamò un dipendente comunale a supportarlo. Praticamente il sindaco, nella sua veste di assessore al bilancio, non conosceva il suo stesso bilancio, figuriamoci gli altri componenti della maggioranza. E per tutta risposta lo hanno votato.




Non salva nulla?

Niente, assolutamente niente. E non è il commento di un avversario politico. E’ il commento di un cittadino indignato.




hanno collaborato

LUCIANO DE LEONARDIS – VINCENZO CERCHIA

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