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venerdì, Aprile 26, 2024
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Sms, pedinamenti e minacce alla sua alunna minorenne, punizione per un prof nel Napoletano

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Divieto di avvicinamento per un docente di scuola media che per oltre un anno ha commesso atti persecutori nei confronti di una quattordicenne residente in un comune a Nord del capoluogo partenopeo. Dovrà tenersi lontano dalla minore, non superando un raggio di distanza pari ad almeno mille metri. Parla chiaro l’ordinanza cautelare emanata due giorni fa, il 20 gennaio, dal gip Barbara Del Pizzo che, su richiesta della Procura di Napoli Nord, ha assunto il provvedimento per tutelare l’incolumità della quindicenne Imma (nome di fantasia), da almeno un anno sottoposta alle attenzioni persecutorie di un suo docente della scuola media.


Il padre della ragazza, assistito dagli avvocati Angelo Pisani, aveva sporto nei confronti del professore denuncia ai Carabinieri nel settembre dello scorso anno, tante erano le evidenze dei fatti accaduti, che il gip Del Pezzo ricostruisce nell’ordinanza con meticolosa precisione. A cominciare dall’enorme numero di sms ritrovati sul telefono cellulare di Imma, tutti inviati da lui, il ‘persecutore’, che la costringeva, secondo l’accusa, a non frequentare le sue amiche, oltre ad averla più volte minacciata, pedinata, molestata. Tanto da ingenerare nella giovane, che aveva già provocato su se stessa lesioni tagliandosi con una lametta per la disperazione e la morta della madre, perfino istinti suicidari.



«Finalmente dopo tanti mesi questo primo provvedimento del gip – commenta l’avvocato Pisani – giunto al seguito del lavoro rigoroso svolto dalla Procura e di nostre immediate richieste ed indagini difensive. Resta il dubbio, per chiunque venga a conoscenza di simili vicende, sulla possibilità di infliggere al persecutore misure cautelati più restrittive, come merita chi Viola la serenità e crescita di un minore rubando e inquinandogli il futuro, e soprattutto considerando anche il clima in cui sono costretti a vivere i minori in tante aree del napoletano ed come risulta dai fatti addirittura nelle scuole e in famiglia».


Il gip, riconoscendo che l’indagato ha commesso nei confronti di Imma atti persecutori (articolo 612 codice penale) aggravati dal fatto che la vittima è un minore, e pur ammettendo che esiste il pericolo di reiterazione del reato è in questo caso reale, scrive: «alla luce dell’incensuratezza dell’indagato, misura idonea a fronteggiare le suesposte esigenze cautelari appare quella del divieto di avvicinamento, che eviterà occasioni di incontro tra le parti».

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