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venerdì, Aprile 26, 2024
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L’allarme degli industriali «Assediati dai vandali e soffocati dalle tasse»

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«Tante emergenze nell’Asi e paghiamo troppe tasse», protestano gli imprenditori della zona industriale, recentemente finiti nel mirino di una serie di raid vandalici: sassaiole e asportazione di cavi elettrici che mandano in tilt le produzioni e mettono a rischio l’incolumità dei lavoratori. Andati a vuoti anche gli ultimi Sos, ora chiedono un tavolo con tutte le istituzioni, comprese consorzio Asi e Regione, per uscire fuori dall’insicurezza che assedia gli 82 ettari di terra al confine con Qualiano. «Ci devono dare risposte immediate. Purtroppo dalle forze dell’ordine abbiamo ricevuto tanta solidarietà, ma finora non si è mosso ancora nulla». Insomma, sono esasperati i titolari delle aziende che si aspettavano di vedere subito i frutti degli incontri i con vertici della sicurezza a Giugliano, richiesti dopo il recente danneggiamento della cabina elettrica. L’appello, però, sembra caduto nel vuoto. Ma a Giugliano non si perdono d’animo e prima di scendere in piazza per una protesta eclatante, il direttivo del Cig, il consorzio di secondo livello che riunisce 25 aziende, rinnova l’appello. «Stiamo chiedendo un incontro congiunto ad enti e istituzioni – dice il presidente Francesco Saverio De Maria – perché abbiamo visto che negli incontri singoli riceviamo solidarietà, ma non si concretizza nessun intervento. Al tavolo vogliamo avere anche Opera nomadi, dobbiamo discutere tutti insieme anche del destino dei campi abusivi che si sono insediati sull’area». Davanti ai numerosi raid vandalici gli imprenditori puntano il dito contro i 500 rom che vivono nell’Asi dalla prima metà degli anni ’80. Ad inasprire gli animi, poi, la notifica degli avvisi di liquidazione per la tassa sulla spazzatura. «Dal Comune, poi, si ricordano di noi solo per inasprire la pressione tributaria. Avevamo chiesto di abbattere i costi per lo smaltimento dei rifiuti, visto che provvediamo in maniera autonoma con dei privati – continua De Maria – e, invece, sono addirittura quadruplicati. Ora vengono tassate anche le aree scoperte, nonostante siamo noi a provvedere alla rimozione». La reazione? Gli operatori economici hanno sottoscritto un ricorso unitario per ottenere la revisione dei conteggi. «Davanti a richieste così esose, passate da 6mila a 24 mila euro annui, abbiamo deciso di non pagare. Facciamo ricorso alla commissione tributaria provinciale», dicono i titolari delle imprese. Così, di contenzioso in contenzioso, l’area Asi Giugliano-Qualiano, con 51 aziende e 5mila occupati, servita da una stazione ferroviaria e da due assi a scorrimento veloce, paga ancora lo scotto di vent’anni di degrado e abbandono. Nemmeno il protocollo d’intesa siglato agli inizi di marzo di due anni fa con la Regione ha fatto girare pagina sul degrado.


TONIA LIMATOLA – IL MATTINO 5 MAGGIO 2006

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