E’ un racconto davvero atroce quello fatto dal collaboratore di giustizia Maurizio Prestieri riguardo l’omicidio di Rocchino, uno dei presunti autori della strage del bar Fulmine a Secondigliano che costò la vita ai fratelli Prestieri.
A commettere l’omicidio per vendetta – come racconta l’ex boss di Secondigliano – fu Antonio Abbinante, definito da Prestieri “un killer molto affidabile”. “Abbinante entrò nel circoletto e sparò a Rocchino, ma la pistola si inceppò. A quel punto Abbinante non si perse d’animo, si sedette sul corpo di Rocchino e lo uccise fracassandogli il cranio con la canna della pistola.
Quando io uscii dal carcere mi fecero vedere la pistola ancora con
i pezzi di cervello attaccati sopra e me la diedero come regalo. Una settimana dopo fu ucciso anche il figlio all’esterno del cimitero, dopo che era andato a trovare il padre”.