A dieci giorni dalla proclamazione a sindaco di Giugliano, Diego D’Alterio è al lavoro per stringere il cerchio sulla giunta e la composizione dello staff. Il clima del primo incontro avuto con i rappresentanti delle liste della coalizione è stato abbastanza sereno, anche se non sono mancate piccole divergenze e malumori.
Il neo primo cittadino ha ribadito i due concetti chiave: discontinuità degli assessori rispetto alle precedenti giunte e nessun veto per i consiglieri ad entrare nell’esecutivo a patto che ciò non costituisca una garanzia per il mantenimento dell’incarico per l’intera durata del mandato. Per quanto riguarda la composizione della giunta, D’Alterio dovrebbe dare 3 assessorati al Pd. Circolano i nomi di Marco Sepe e Ilaria Fasano, appena rieletta in Assise dopo l’esperienza nell’Amministrazione Pirozzi. Due a Giugliano Democratica che dovrebbe ottenere la carica di Vicesindaco per la quale è in pole Bianca Perna mentre perde quota l’ipotesi del notaio Cogliandro. Altro nome sarebbe quello di Genny Guarino, anche lui come Perna candidato non eletto nella civica di riferimento dell’ex sindaco Nicola Pirozzi; un assessorato ad Italia Viva con Alfonso Sequino favorito su Lina Acone; uno ad Azione (Paolo Russo tra i papabili), uno al Comitato Civico Costiero (in corsa Vincenzo Risso e Chiara Giunta). Resterebbe libera un’ultima casella nell’esecutivo, che potrebbe essere riempita dallo stesso sindaco, ma è ambita anche da Luigi Guarino, il quale, già favoritissimo per la presidenza dell’Assise, vorrebbe anche una delega alla Fascia Costiera. Ciò non trova d’accordo, però, le altre liste che aspettano di capire le deleghe messe sul tavolo dal primo cittadino prima di proporre ufficialmente la propria rosa di nomi. Nei prossimi giorni sono, infatti, previsti incontri singoli con i rappresentanti di ogni lista per trovare la quadra.
Divergenze si registrano anche nella composizione dello staff. Le scelte di D’Alterio sarebbero cadute su Salvatore Compagnone in quota Italia Viva, Vincenzo Magliola in quota Pd e Maria Pragliola. A destare malumore sarebbe soprattutto quest’ultima, poiché Pragliola ha fatto parte anche dello staff di Nicola Pirozzi. Dunque la sua nomina andrebbe a cozzare col principio della discontinuità fissato dal neo primo cittadino.
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