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venerdì, Aprile 26, 2024
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IL CATALOGO DELLE LEGGI IMPOSSIBILI

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L’erba voglio, si sa, non cresce nemmeno nel giardino del Re. In era repubblicana, invece, cresce – e pure abbondante – nei giardini del Parlamento. Dove idee, proposte e progetti non hanno mai limiti (ed alcune volte nemmeno pudore): nel primo anno di legislatura, infatti, deputati e senatori hanno presentato una valanga di proposte di legge per istituire nuovi enti, feste nazionali, musei, aeroporti e parchi, ordini ed albi professionali, alte onorificenze, commissioni di inchiesta e chi più ne ha più ne metta. Salvo errori e duplicazioni, inserendo la parola «istituzione», voce del verbo istituire, nel motore di ricerca dell’archivio elettronico di Camera e Senato, il computer scodella ben 687 documenti, tra progetti e disegni di legge. Ad andare per la maggiore sono le commissioni parlamentari d’inchiesta, ben 46, seguite dalle nuove sezioni staccate delle Corti d’Appello (una ventina), le giornate del ricordo e le festività varie (27) ed i parchi nazionali (14). Poi ci sono 24 nuove province, 3 ministeri, una Regione, 9 zone franche, 8 case da gioco, 4 aeroporti nazionali (sul lago di Como per gli idrovolanti, a Sibari, Rieti e Latina). Un fiume di carta che intasa le commissioni parlamentari di competenza, che molto probabilmente finirà per ammuffire negli archivi e che sottrae tempo e risorse agli stessi parlamentari ed agli uffici delle due camere.

Magna-Magna

Il filone gastronomico è una di quelli che va per la maggiore. Trainato dai musei: quello della mozzarella proposto da Nicola Cosentino di Forza Italia (sede ad Aversa e costo iniziale stimato 6 milioni di euro, più 3 all’anno per funzionare) a quello della pasta alimentare e dell’olio d’oliva della Regione Puglia suggerito dall’azzurra Simonetta Licastro Scardino (che ne chiede «solo» 4,5 per partire), al trittico ideato dal loro collega di partito Paolo Russo. Che propone il museo della produzione alimentare, quello della pasta alimentare della regione Campania e quello enologico. E per ognuno di questi chiede 6 milioni di euro per l’avviamento e 3 all’anno per farli marciare. Nicola Crisci dell’Ulivo vuole valorizzare la ventricina vastese, Paolo Uggè di Forza Italia i pizzoccheri di Teglio e la ristorazione valtellinese, Ruggero Ruggeri dell’Ulivo, da buon mantovano, «sponsorizza» il tortello di zucca. Costa, Di Cagno Abbrescia e Misuraca, tutti di Forza Italia, propongono di istituire «le strade del pesce», mentre Giovanni Carbonella (Ulivo) punta le sue carte sul «Festival nazionale itinerante della pasta italiana».

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Musei, oh cari

Se quelli dedicati all’alimentazione costano cari, anche gli altri musei non scherzano: 2 milioni di euro (più uno all’anno per coprire le spese) quello «della seta» che Brutti di An propone per Como, addirittura 15 per allestire a Roma il museo nazionale degli strumenti musicali proposto da Antonio Mazzocchi sempre di An. Per quello dedicato a giostre e tornei (proposto dall’Udc Ronconi, sede a Foligno) ne basta uno solo, mentre il museo «europeo» dedicato all’«arte musiva», ai mosaici per intenderci, che Vanni Lenna (Fi) vorrebbe impiantare a Spilimbergo in Friuli si scende a 900 mila euro, da dividere in due anni.

Tribunale sotto casa

Una delle richieste più ricorrenti avanzate dai parlamentari, anche perché almeno sulla carta non viene accompagnata da alcuna previsione di spesa, riguarda l’apertura di sezioni staccate di Corte d’Appello. Agli atti ci sono quasi 40 proposte di legge per 21 nuove sezioni (compresi un paio di Tar e Tribunali dei minori). Le città più sponsorizzate sono Foggia (con 6 proposte), Caserta (4), Verona, Parma e Frosinone (3), Bolzano, Taranto con due, senza trascurare città come Padova, Novara e Pisa e centri minori come Albenga, Casale Monferrato o Gaeta.

Semplificazione addio

Decisamente contro-corrente rispetto ai tanti progetti di semplificazione della macchina dello Stato e di riduzione dei costi della politica, si registrano poi una serie di proposte che puntano a far nascere nuovi enti ed istituzioni. L’Udc Luciano Ciocchetti propone l’«Agenzia nazionale per il cinema», Fabio Baratella (Ulivo) l’«Istituto nazionale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata ai fiumi, agli ambiti deltizi e alle zone umide». Che si traduce in una nuova spesa annua di 10 milioni di euro. An guida il drappello dei neo-ministeriali, con Nino Strano che propone il dicastero delle «Politiche del turismo» e Luca Bellotti quello delle «Bioenergie». Il dc Cutrufo invece spinge per istituire le «Politiche giovanili». Enzo Raisi (An) vuole creare una nuova Regione, la Romagna, mentre Andrea Pastore di Forza Italia ha progettato un «Consiglio superiore della lingua italiana», composto niente-popò-dimenoché da presidente del Consiglio, 5 ministri e 5 grandi accademici.

Albi e caste

Alla voce ordini professionali i computer rischiano di impazzire. Anche qui ce n’è per tutti i gusti: si va dai chinesiologi agli investigatori privati, dagli erboristi ai traduttori ed interpreti, dai mediatori familiari (suggerito da Cioffi, Udeur) ai cuochi professionisti (Amoruso, An), dagli istruttori cinofili agli operatori delle tecniche del benessere. Alessandro Naccarato dell’Ulivo propone invece un «certificato di qualità» per tutte le professioni non regolamentate mentre il suo collega Pierluigi Mantini vuole elevare a «professione intellettuale» il mestiere dell’ufficiale giudiziario.

Quale onore

Mentre il radicale Daniele Capezzone vuole abolire l’Ordine dei giornalisti introducendo una «carta di identità professionale», Ida d’Ippolito di Forza Italia propone di istituire l’«Ordine al merito del giornalismo». Domenico Zini (Udc) inventa la figura del «consigliere comunale onorario», Izzo di Forza Italia l’Ordine di San Tommaso Moro (per premiare i dipendenti pubblici più meritevoli), Salvatore Greco (Udc) l’Ordine del Tricolore, Napoli e Pedrizzi di An e Biondi di Forza Italia quello dei Cavalieri della Patria, ancora Pedrizzi la Croce d’onore per meriti umanitari, Baratella (Ulivo) l’Ordine al merito dei donatori sangue, Mancuso e Holzmann di An una decorazione al merito, ma solo per i donatori della Croce Rossa Italiana.

Tutti Maigret

Commissioni d’inchiesta come se piovesse fra i tanti «pdl»: 46 argomenti toccati che spaziano dal caro-euro (Scalera, Ulivo) alla sicurezza sui luoghi di lavoro, sino a questioni che i deputati di centrodestra utilizzano come vera e proprio terreno di battaglia politica, dai rapporti tra coop e partiti (Stefania Craxi, Fi) all’esodo istriano (Rasi, An), sino a quelle sulle vittime della repressione sovietica (Salerno, An) e alle violenze politiche del periodo 44-48 (Garagnani, Fi). Per non parlare della commissione chiamata a valutare l’imparzialità dei libri di testo scolastici, proposta dall’azzurro Asciutti. In cima alla classifica la commissione di inchiesta sul calcio batte 11 a 9 quella sulla mafia, seguite a lunga distanza da quelle sulle intercettazioni telefoniche (4), il caso Telecom (3) ed il terrorismo (3).

Un mese di…feste

Anche feste nazionali e giornate del ricordo (tante da occupare quasi un mese), assumono spesso una connotazione politica: e così oltre alle vittime di Mafia e terrorismo si celebrano quelle del comunismo (Marinello, Fi) e dei gulag russi. E con loro quelle dell’11 settembre, i morti di Hiroshima e Nagasaki, quelli di Nassiriya e quelli di Cefalonia. In mezzo tanta patria e molta famiglia. Antonio Mazzocchi di An propone un premio da assegnare ogni anno alla «miglior famiglia d’Italia», da consegnare ovviamente il 12 maggio anniversario del Family day. Pedrizzi (An) e Marras (Fi) vogliono celebrare i bonificatori, Katia Belillo (Pdci) la libertà di pensiero, Pepe (An) la prevenzione delle calamità, Malabarba (Prc) la sicurezza del trasporto aereo, Lusetti dell’Ulivo… i servizi pubblici locali.

Strano ma vero

Al senatore di Rifondazione Tommaso Sodano non basta più il calcolo del Pil (il prodotto interno lordo) e per questo propone di istituire il PIML, il Prodotto interno materiale lordo, che introducendo il concetto di «contabilità ambientale» dovrebbe far risparmiare risorse preziose. Sgobio del Pdci vuole ripristinare tout-court la vecchia scala mobile, Pezzella e Pedrizzi di An e Gabriella Carlucci di Forza Italia propongono di istituire un servizio sanitario sui treni a lunga percorrenza ed il verde Zanelli progetta un servizio di assistenza nazionale veterinario per cani e gatti, mentre Eugenio Costa di Forza Italia vuole introdurre il «Difensore civico dei candidati ai concorsi pubblici». Infine il senatore verde Natale Ripamonti (in tandem col deputato Zanelli) ha messo in piedi un «progettino» da 24 milioni di euro per inserire il «cielo stellato nel patrimonio naturale del Paese». E per questo propone «norme per le aree protette in materia di inquinamento luminoso e di istituire dei punti di osservazione astronomica». Un vero poeta.

MARCELLO CURZIO

Direttore di Provincia Oggi

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