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venerdì, Aprile 26, 2024
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Adescavano 18enni sui social per la truffa sul bonus cultura, 16 indagati dalla Finanza di Napoli

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Adescavano 18enni su Instagram per monetizzare illecitamente i “Bonus Cultura 18App” da 500 euro, causando così al Ministero della Cultura un danno superiore al milione e mezzo di euro: è quanto ha scoperto la Guardia di Finanza di Napoli che, coordinata dalla Procura (sostituto procuratore Mariella Di Mauro) ha notificato oggi 16 misure cautelari: un arresto in carcere (nei confronti di un napoletano, commerciante all’ingrosso di computer), undici ai domiciliari (anche la moglie del negoziante), tre obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e un obbligo di dimora.  Al centro dell’indagine c’è proprio la coppia, marito e moglie, i quali attraverso dei procacciatori (cui spettava una quota di quei 500 euro) sono riusciti a “monetizzare” ben 3.300 voucher.

La coppia tratteneva il 30% di ciascun bonus. Una percentuale variabile finiva nelle tasche dei complici, la restante veniva erogata ai ragazzi prevalentemente attraverso ricariche su PostePay.

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Le Fiamme Gialle hanno eseguito nei confronti degli indagati anche un sequestro da un milione e mezzo. I reati contestati sono associazione per delinquere e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche

La guardia di finanza di Napoli ha sventato una truffa ai danni del Ministero della Cultura eseguendo un’ordinanza applicativa di misure cautelari su un esercizio di commercio. L’indagine coordinata dalla seconda sezione della Procura di Napoli è scattata a seguito di una segnalazione del Ministero della Cultura.

La truffa del bonus 

L’indagine ha svelato una truffa messa in atto da un esercizio commerciale dedito alla vendita all’ingrosso di computer. Il titolare e la moglie sono entrambi entrati nel mirino e giudicati poi colpevoli di truffa aggravata associazione a delinquere. Entrambi avrebbero infatti accettato buoni del valore di 500 euro, ognuno corrispondenti al bonus cultura 18App.

I due avrebbero anche effettuato delle fatturazioni corrispondenti all’importo del bonus, giustificandole con la mai avvenuta compravendita. Il titolare e la moglie avrebbero ricevuto l’intera liquidazione di 500 euro dal Ministero della Cultura. I due hanno incassato circa il 30% dalle liquidazioni. La truffa però era “sostenuta” anche da altri complici. Insieme ai due proprietari sarebbero coinvolte anche altre persone con il compito di trovare soggetti in possesso del buono. I proprietari del buono coinvolti avrebbero così diviso condiviso con i truffatori il residuo del valore.

La truffa avrebbe permesso il rimborso di circa 3000 bonus cultura 18App per un danno totale al Ministero della Cultura di circa 1,5 milioni di euro. Con la stessa ordinanza svolta dalla guardia di finanza napoletana è stato anche disposto un sequestro preventivo. La requisizione è avvenuta a carico degli indagati. Sui beni e sugli immobili di quest’ultimi sono stati sequestrati 1.5 milioni di euro, pari alla cifra “incriminata”.

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