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venerdì, Aprile 26, 2024
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Cocaina ed armi, così la Camorra gestiva il narcotraffico con la ‘Ndrangheta: 19 in manette

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Armi e cocaina. Diciannove arresti (16 in carcere, 3 ai domiciliari) stamane tra Roma e Napoli e quarantaquattro perquisizioni a opera di duecento carabinieri che sono intervenuti con elicotteri e l’aiuto delle unità cinofile. Sono finiti nel mirino dei carabinieri due gruppi criminali, uno a connotazione camorristica e l’altro che si avvaleva della collaborazione di esponenti della ‘ndrangheta. Entrambi operavano a Roma. Le accuse sono, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito di cocaina, aggravata dall’uso delle armi.

Tra i fermati c’è anche una donna e alcune persone di origine albanese. A due delle persone in carcere viene contestato il reato di lesioni gravi, commesse con arma da fuoco e con modalità mafiose. L’indagine dei carabinieri del nucleo investigativo di Roma avrebbe accertato l’operatività di due distinte organizzazioni criminali, entrambe armate e dedite al narcotraffico, in stretta sinergia tra loro, di cui una di tipo mafioso a connotazione camorristica, capeggiata dai fratelli Salvatore e Genny Esposito, figli di Luigi detto ‘Nacchella’,  e l’altra con a capo Vincenzo Polito, che si avvaleva della collaborazione di esponenti delle cosche di ‘ndrangheta della provincia di Reggio Calabria, le famiglie Filippone e Gallico, presenti nella Capitale e che operavano tra San Basilio e il litorale.

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C’è anche il noto Arben Zogu, di origini albanesi, tra i destinatari dell’ordinanza, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, che i Carabinieri  del Nucleo Investigativo di Roma stanno notificando, dalle prime ore del mattino, nelle province di Roma e Napoli.
Contemporaneamente agli arresti, sono tuttora in corso 44 perquisizioni a carico di soggetti risultanti gravitare nell’orbita dei due gruppi criminali, per lo più residenti nel quartiere romano di San Basilio, ma anche a Napoli, Nettuno e paesi limitrofi a Roma. Si tratta di pusher, vedette e vari galoppini delle associazioni colpite dall’operazione dei Carabinieri di via In Selci e della Procura della Repubblica, D.D.A. di Roma.

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