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venerdì, Aprile 26, 2024
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Il dramma di Antonietta, cos’è la depressione post parto: sintomi, come riconoscerla e curarla

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Tragedia nell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. Una giovane mamma di nome Antonietta, 26 anni di Sapri, si è uccisa dopo aver allattato il figlio. Da quanto si apprende, la donna si era recata al sesto piano del reparto Tin per allattare il piccolo. Subito dopo è uscita dal reparto e ha aperto la finestra sul ballatoio per lanciarsi nel vuoto. Nell’area erano presenti anche altre persone ma nessuna è stata in grado di impedire il gesto. La donna era in buone condizioni di salute. Si ipotizza che il suicidio possa essere dovuto ad una depressione post partum. La donna, originaria di Sapri, venerdì aveva partorito un maschietto.

Il marito è giunto nell’ospedale salernitano per vedere la salma della giovane moglie. Cordoglio da parte dell’azienda ospedaliera. In una nota l’ospedale, “manifesta massima vicinanza alla famiglia della donna ed esprime cordoglio per l’immane dolore che l’ha colpita”.

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Cos’è la depressione post partum

Dopo nove mesi finalmente il gran giorno è arrivato, il bimbo è nato e tutti sono felici. Ma spesso la neomamma prova una lieve malinconia. È il “baby blues”, che colpisce sette neomamme su dieci e che tende a scomparire spontaneamente. Nel 10-18 per cento dei casi, invece, la donna può andare incontro alla vera e propria “depressione post partum”. Uno stato depressivo che si manifesta in media nelle prime quattro settimane dopo il parto. Chi soffre di questo disturbo, in particolare, mostra i tipici sintomi della depressione. Agitazione, irritabilità, calo dell’appetito, continua stanchezza, disturbi del sonno. Ma non solo. Anche senso di colpa e di inadeguatezza nel ruolo di madre, frequenti crisi di pianto, sentimenti negativi nei confronti del neonato e tendenza a isolarsi. È importante individuare subito il disturbo per poter limitare gli effetti negativi che questa depressione può causare in tutta la famiglia, bimbo compreso.

1. Un aiuto da Internet

Un sorriso per le mamme”. E”questo il messaggio della campagna di sensibilizzazione sulla depressione post partum promossa dall’Osservatorio sulla Salute della Donna. La campagna viene diffusa attraverso un utilissimo sito Internetdepressionepostpartum.it. All’interno del quale le donne possono trovare conforto parlando e confrontandosi con altre mamme e  chiedere aiuto a validi esperti del settore.

Depressione post partum, quello che le donne non sanno

 

 

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2. Tra le cause, anche quelle ormonali

Perché alcune donne sviluppino la depressione post partum è ancora da chiarire. Ma esistono alcuni fattori che possono agevolare l’insorgenza del disturbo. In particolare, sarebbero più a rischio le donne che hanno già manifestato in passato stati depressivi. Quelle che hanno avuto altri disturbi psicologici. Le donne che tendono a isolarsi rifiutando l’aiuto degli altri. Le donne con disagi familiari presenti o alle spalle, quelle che hanno vissuto un trauma o che vivono condizioni socioeconomiche sfavorevoli. Le persone soggette a sindrome premestruale, quelle con un carattere ansioso e irritabile. Soprattutto alla prima gravidanza e quelle che abusano di alcol, fumo o sostanze illegali. Naturalmente, a complicare le cose sono anche i fisiologici cali ormonali che si manifestano subito dopo il parto. Non molti sanno, invece, che a poter facilitare l’insorgenza della depressione può essere anche la tiroidite post parto. 

3. Forse c’è una base genetica

La depressione post partum potrebbe dipendere anche dalla variante di uno o più geni presenti nel DNA della donna. L’origine del disturbo a detta degli studiosi potrebbe essere scritta anche nel codice genetico della mamma. Un’ipotesi, questa, che avvallerebbe anche la recente indagine statunitense. Questa sembra associare la depressione all’alterazione di un determinato gene, il 5-HTT, in grado di modificare le attività cerebrali. Sono quelli che anno vita ai pensieri negativi nelle persone depresse. In entrambi i casi, si tratta di studi ancora in attesa di conferma.

4. Non esagerare con il tè e il caffè

Come durante la gravidanza, anche dopo il parto è importante che la donna si alimenti in modo adeguato e sufficiente. Le energie richieste dal nuovo ruolo di mamma, infatti, sono molte. Servono ad affrontare eventi non sempre facili come l’allattamento, le notti insonni, i cali ormonali, i pianti del bimbo. Una dieta corretta sembrerebbe aiutare a prevenire e affrontare meglio anche l’eventuale depressione post parto. Tra i principali consigli circa l’alimentazione dopo la nascita ricordiamo il giusto apporto di proteinem di ferro, di vitamina B9, di vitamina B12 e di zinco. Un errore è quello di assumere dosi eccessive di tè e di caffè.

5. Sì a passeggiate e massaggi

La cura della depressione post partum non segue uno schema fisso. Di solito, però, si basa su un trattamento farmacologico e sulla psicoterapia. Esistono, però, anche una serie di consigli utili. In particolare, è consigliabile fare ogni giorno passeggiate all’aperto. Anche trovare il tempo per chiacchierare con amici e parenti, avere il coraggio di chiedere aiuto. Fare un po’ di attività fisica e dedicare qualche ora alla cura di sé e per fare un’attività che rilassa, come la lettura, ascoltare musica e, perchè no, andare a farsi fare un bel massaggio.

Sono tutte attività, queste, che aiutano ad aumentare il livello di endorfine, contribuendo a migliorare il proprio stato d’animo. L’ultima cosa da fare, invece, è quella di concentrarsi solo ed esclusivamente sulla cura del bambini. Isolandosi e perdendo il senso di un corretto equilibrio tra i ruoli di donna, moglie e mamma. Altro grande errore è quello di prendere farmaci da soli o consigliati da amici e familiari oppure di interrompere all’improvviso la cura prescritta dal medico. È sempre fondamentale sospendere gradualmente i farmaci antidepressivi seguendo le indicazioni dello specialista in modo accurato.

6. Allattare al seno non aumenta il rischio, anzi

Senza andare troppo indietro nel tempo, fino ad alcuni anni fa si riteneva che l’allattamento al seno fosse un fattore di stress che aumentava il rischio di depressione post-parto. Oggi, invece, è stato dimostrato che allattare al seno non solo non è dannoso, ma potrebbe persino proteggere dal rischio di baby-blues e di sintomi depressivi dopo il parto. A proteggere dal rischio di disturbi psicologici sembrerebbe essere l’aumento dei livelli di prolattina nel sangue, che secondo alcuni studiosi ridurrebbe il rischio di depressione. Inoltre, va considerato che in alcune donne il fatto di non riuscire ad allattare il proprio bambino può scatenare sintomi di frustrazione e disagio che possono aprire le porte alla depressione.

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