Nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto del sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia e di altre 10 persone emergono ultieriori particolari dall’intercettazioni riportate nell’ordinanza disposta dalla Procura di Napoli per quanto riguarda gli appalti per la gestione del Rione Terra. Kojak
Appalti Pozzuoli, decide Kojak
Nel corso di una conversazione tra Antonio Carrabba, uomo di fiducia di Salvatore Musella, ed i rappresentanti del gruppo Radisson, con i quali era in corso una riunione a Milano per arrivare alla formazione dell’Ati che avrebbe poi partecipato all’appalto riguardante il Rione Terra, si parla, molto probabilmente dell’allora sindaco Figliolia e della sua capacità di decidere i vincitori di gare nell’Ente amministrato. Uno dei presenti riferisce che già in passato Figliolia “faceva queste cose”, dando modo a Carrabba di aprirsi e di riferirsi al primo cittadino con l’appellativo di “Kojak”.
Figliolia e la somiglianza con Telly Savalas
Dalle indagini svolte dalla Procura risulta chiaramente che Vincenzo Figliolia è quasi completamente calvo, cosi che può convenirsi che i conversanti si riferissero proprio a lui con il soprannome “Kojak”, che allude al protagonista di una nota quanto remota serie televisiva interpellata da Telly Savalas.
Nell’ordinanza si legge, infatti, che Carrabba, rappresenta agli interlocutori che loro (il gruppo Musella) il sindaco di Pozzuoli lo chiamano Kojak e che la gara è tutta inutile, perché lui quando decide chi deve vincere, lo fa, in quanto solo quel prescelto può assicurargli le garanzie a lui necessarie”.
Per gli inquirenti Figliolia pensava ad assicurarsi un futuro
Per gli inquirenti le “garanzie”, sarebbero da ricercarsi “nell’ottica di una lungimirante azione di Figliolia ad assicurarsi un futuro quando non sarà più sindaco di Pozzuoli, attraverso un duraturo e privilegiato rapporto intrattenuto già da tempo con Musella”.
