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lunedì, Giugno 3, 2024
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Appello bis, sconti di pena per i ras dell’Alleanza di Secondigliano

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Appello bis per il clan Contini, non sono mancati i colpi di scena dinnanzi alla Corte d’Appello di Napoli (III sezione) per i ras dell’Alleanza di Secondigliano coinvolti nell’inchiesta sul controllo esercitato dal gruppo su diversi settori economici. La sentenza fu annullata con rinvio lo scorso novembre dalla Corte di Cassazione. Tra i risultati di maggior rilievo spicca quello di Patrizio Picardi (difeso dagli avvocati Leopoldo Perone e Carmela Maisto) che è stato assolto dall’accusa di aver percosso un uomo per il recupero di un credito. Altro risultato di rilievo quello di Vincenzo Capozzoli, recentemente coinvolto nell’inchiesta sulla pizzeria ‘Il Presidente’: il ras, difeso dagli avvocati Claudio Davino e Antonietta Genovino, ha invece rimediato otto mesi di reclusione con una pena complessiva che diviene così di 11 anni e otto mesi. Risultato cambiato anche per il ras del Bivero Antonio Cristiano che, difeso dall’avvocato Giuseppe Perfetto. ha ottenuto lo sconto di due anni e quattro mesi con in più inclusa un’altra contnuazione con vecchia sentenza già scontata, il tutto per un complessivo di 24 anni. Tra le altre condanne Pietro Caso 7 anni, Gennaro Della Costa 10 anni e otto mesi, Maurizio Delle Donne 15 anni, Giuseppe Del Piano 8 anni e otto mesi. Ettore Esposito 16 anni, Giuseppe Marsiglia 7 anni, Alfredo De Feo che ha ottenuto 19 anni e quattro mesi

L’inchiesta

Secondo la ricostruzione della Procura l’Alleanza di Secondigliano ha controllato per anni pezzi di settori economici della città, imponendo una presenza asfissiante su interi settori e facendo ricorso solo in casi estremi agli omicidi, riuscendo a imporre il proprio ordine su tante attività economiche, tra cui anche le truffe assicurative.

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Le indagini, coordinate dalla Dda di napoli, sono state condotte anche con l’apporto investigativo della Polizia di Stato e della dia ed hanno portato alla contestazione agli indagati di numerosi reati che vanno dall’associazione di tipo mafioso al traffico di sostanze stupefacenti, all’estorsione, all’usura, al riciclaggio ed altri gravi reati. Contestualmente, inoltre, la Guardia di Finanza ha sottoposto a sequestro l’ingente patrimonio illecitamente accumulato dai clan per un valore di circa 130 milioni di euro.

Di fatto sono stati ricostruiti gli assetti gerarchici interni all’Alleanza di Secondigliano e sono stati documentati i numerosi reati commessi dagli affiliati, indicatori della pervicace capacità di intimidazione esercitata sul territorio e, in alcuni casi, anche di ingerenza all’interno di strutture pubbliche.

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