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venerdì, Aprile 26, 2024
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Assalto milionario al portavalori a colpi di kalashnikov, catturata la banda

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Scoperti i responsabili dell’assalto al portavalori condotto lungo il tratto autostradale di Modena Sud la sera del 14 giugno scorso. Dalle indagini emergeva che il commando armato era formato da circa 15 persone. L’operazione delle squadre mobili di Modena e Foggia e del Compartimento della Polizia stradale dell’Emilia Romagna, coordinate dal Servizio centrale operativo, portava all’arresto di 4 persone nelle province di Foggia e Verona. Eseguite 22 perquisizioni nei confronti degli altri partecipanti al colpo nelle province di Roma, Foggia, Mantova e Barletta-Andria-Trani.

In particolare quella sera il mezzo era stato prima affiancato da un’auto con a bordo alcune persone travisate ed armate di kalashnikov. Queste avevano iniziato ad esplodere all’altezza della fiancata anteriore sinistra diversi colpi, provocando l’urto del mezzo contro il guardrail e contro il new jersey arrestandone, di fatto, la marcia. Contemporaneamente, nella stessa direzione di marcia, erano sopraggiunte altre 4 autovetture, tutte risultate rubate, poi date alle fiamme dagli indagati.

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MITRA PRONTI PER L’ASSALTO AL PORTAVALORI

I rapinatori, oltre ad esplodere diversi colpi d’arma da fuoco anche contro il parabrezza ad altezza delle guardie giurate che occupavano il sedile anteriore del furgone, avevano lanciato contro il mezzo due ordigni esplodenti. Intanto altri complici tentavano di aprire il lato posteriore del portavalori utilizzando un flessibile. Contemporaneamente sulla careggiata opposta, a circa 5 chilometri di distanza, altri complici, armati anch’essi di fucili mitragliatori, avevano bloccato le 4 corsie di marcia, dando alle fiamme altre tre auto rubate.

Per non ostacolare le fasi della rapina i malviventi avevano incendiato due mezzi di privati cittadini, costretti con le armi a scendere dai propri veicoli in mezzo all’autostrada. Nello stesso tempo bloccavano minacciandoli sempre con le armi, alcuni conducenti di autoarticolati, per farli posizionare di traverso sulla carreggiata.

BANDE CHIODATE PER LA RAPINA

Per ritardare l’arrivo delle Forze dell’ordine ed impedire l’arrivo di altri automobilisti, i rapinatori avevano messo nei due sensi di marcia diverse bande chiodate, causando code chilometriche fino alle 4 del mattino.

L’attività d’indagine, per la quale è stata impiegata una complessa strumentazione tecnica, individuava, nelle settimane successive, il capannone utilizzato dal gruppo criminale. Tutto allestito a deposito dei numerosi mezzi rubati impiegati nell’assalto. Recuperato uno dei veicoli impiegati per la fuga al cui interno sequestravano un mitra del tipo Ak47. Si tratta dell’arma utilizzata per esplodere i numerosi colpi contro il portavalori. Il furgone trasportava un carico di oltre due milioni di euro in contanti.

CHI SONO GLI ARRESTATI DOPO L’ASSALTO AL PORTAVALORI

Attraverso l’analisi condotte dalla Polizia scientifica di Bologna e Modena nel capannone, arrivava ad individuare i quattro arrestati. C’erano colui che aveva pedinato, poco prima dell’assalto, il furgone porta valori, avvisando il commando dell’ingresso in autostrada del bersaglio. Trovato anche chi aveva affittato il capannone nel comune di Castelnuovo Rangone, utilizzato quale base logistica. Tra loro anche uno degli l’ideatori ed organizzatore della rapina che partecipava, inoltre, materialmente all’assalto.  Tutti e quattro gli arrestati sono originari della provincia di Foggia, di cui uno, domiciliato a Verone, era già sottoposto agli arresti domiciliari per una tentata rapina commessa a Lonigo a gennaio scorso.

VIDEO DELL’ASSALTO PORTAVALORI

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