E’ finito in carcere e il professionista delle evasioni. I militari della tenenza di Casavatore hanno arrestato Francesco Raniero, protagonista nel 2017 di un vero e proprio “miracolo” giudiziario. Infatti, oltre al curriculum criminale di tutto rispetto, la fortuna lo aveva già baciato, liberandolo. Francesco Raniero, arrestato già nel 2018 a Grumo Nevano e ad Arzano la notte del 9 ottobre del 2017 dai carabinieri della locale stazione. Con un cacciavite, la torcia e la chiave inglese era stato sorpreso a rubare oggetti e pezzi all’interno di una vettura Golf Wolkswagen in via Croce. Un “professionista” di tutto rispetto: aveva l’essenziale con sé per mettere a segno il colpo, che non era certoquello del secolo, ma andava benissimo lo stesso. Finito nella cella di sicurezza, il giorno dopo era finito davanti al giudice mono-cratico del tribunale di Napolinord ad Aversa. Che per lui aveva deciso però la scarcerazione. Il magistrato, nella sua motivazione, scrive: «Ritenuto che sussistono gravi indizi di colpevolezza e che esiste il pericolo di reiterazione del reato, inoltre la misura degli arresti domiciliari non appare efficace perché il Raniero è gravato da precedenti penali in materia di evasione, il giudice rigetta la misura degli arresti domiciliari e dispone la liberazione dell’imputato». C’è però un cavillo giuridico che traccia la strada della decisione, motivata il 9 ottobre in una pagina.
Il giudice monocratico non può applicare una misura cautelare più grave se il pubblico ministero non la richiede. E così, il ladro era tornato a casa sua perché “una misura meno afflittiva non appare adeguata per arginare il rischio” che si ripetano furti ed evasioni. Le carceri, inoltre, sono sovraffollate. Con buona pace dei cittadini e degli automobilisti. Ma i carabinieri di Casavatore,almeno si spera, hanno messo finalmente la parola fine. Raniero, giusto per non perdere la sua nomea di evasore seriale, ha violato più volte la misura dei domiciliari per un altro tentato furto. Un arresto movimentato che ha impegnato non poco la Benemerita di Casavatore. Tant’è che i militari dell’Arma, con il comandante Rosario Tardocchi in testa, hanno dovuto faticare non poco per far rinsavire Raniero a consegnarsi senza ulteriori conseguenze.
