E’ pronta a fare nomi e cognomi di impiegati, calciatori e dirigenti della Roma che, nei mesi intercorsi dalla divulgazione del video di sesso al provvedimento della società, avrebbero accompagnato le sue giornate lavorative con risatine e ammiccamenti: lo ha detto ieri mattina la dipendente della foresteria di Trigoria licenziata al procuratore federale Giuseppe Chiné.
Video di sesso, parla la dipendente licenziata dalla Roma
La trentenne ed il suo fidanzato, protagonisti del video in oggetto, si sono presentati negli uffici della Figc, dove hanno dato la propria versione dei fatti. Dal telefono della donna era stataa sottratta una clip hard privata diffusa senza il suo consenso tra calciatori e staff, che secondo quanto scritto nella lettera di licenziamento, ne avrebbe decretato l’allontanamento dal posto di lavoro per “incompatibilità ambientale”.
Video di sesso, la 30enne pronta a fare i nomi dei calciatori della Roma
“La mia vita è stata stravolta”, ha ripetuto più volte la donna. L’ormai ex dipendente della forestieria giallorossa ha aiutato il procuratore federale Giuseppe Chiné a ricostruire la rete di chi ha partecipato, con ruoli diversi, a quello che sta assumendo le connotazioni di un caso di revenge porn: la 30enne, inoltre, si dice pronta a fare i nomi di tutti coloro che possono avere avuto un ruolo nella vicenda.
Cosa rischia la Roma
Le motivazioni utilizzate nelle missiva di licenziamento, utilizzando il video di sesso come fulcro centrale, rischiano di mettere nei guai anche i dirigenti della Roma, con la possibilità, seppur lontana, di responsabilità oggettiva della società giallorossa.
Intanto nela giornata di ieri il procuratore federale ha ascoltato anche il calciatore della primavera della Roma, che avrebbe immediatamente confessato di aver ‘rubato’ il video dallo smartphone della dipendente: gesto, per ora, restato impunito dalla società.
