20.9 C
Napoli
sabato, Aprile 27, 2024
PUBBLICITÀ

Camorra di Caivano, diventano definitive le condanne per la mala del Parco Verde

PUBBLICITÀ

Mala di Caivano, stop definitivo della Cassazione alla Procura. Si è chiusa ieri definitivamente l’inchiesta che ha visto coinvolti boss e ras dei Sautto-Ciccarelli. Il blitz scattò alla fine del 2019: per la Procura i ras del Parco Verde imponevano il pizzo agli imprenditori della zona di Caivano, in provincia di Napoli. Oltre a pretendere il pagamento del “pizzo”, imponevano anche chi assumere decidendo quindi a tavolino i posti di lavoro.

Il clan era riuscito anche a monopolizzare il settore caseificio. Oltre a questo il clan continuava a detenere il monopolio dei traffici di droga della zona. A farne le spese erano alcuni produttori non vicini ai Sautto-Ciccarelli, attivi sopratutto nella zona di Caivano e nei comuni limitrofi. Veniva infatti imposto il divieto a un imprenditore di vendere i propri prodotti caseari nel territorio di Caivano. Il tutto per favorire un altro soggetto colluso con l’organizzazione criminale i cui prodotti, tra cui le mozzarelle, venivano invece imposti a un supermercato locale.

PUBBLICITÀ

Nel novembre scorso vi furono le condanne d’appello, condanne contro cui promosse ricorso in Cassazione la Procura generale sia riguardo la continuazione sia per le generiche, ovvero per un’eccessiva diminuzione di pena. Ieri la Cassazione ha rigettato i ricorsi in merito alle posizioni di ras di assoluto rilievo: tra essi figura Gennaro Sautto che da una condanna iniziale di 14 anni rimediò poi sei anni e otto mesi ed è difeso da Leopoldo Perone e Gennaro Pecoraro che hanno dunque fatto valere la posizione e la condanna al ribasso per il loro assistito. Tra le posizioni spiccano quella di Domenico Ciccarelli che, condannato a cinque anni in appello in continuazione, era sul punto di essere scarcerato. Anche per lui ricorso respinto. Stessa decisione anche in merito alla condanna di Nicola Sautto, difeso dagli avvocati Isidoro Spiezia e Sabato Graziano, e del colonnello del clan Emanuele Sirio difeso dall’avvocato Rocco Maria Spina.

Quest’ultimo aveva già incassato un altro importante risultato per
Pasquale Fucito ‘o marziano. Fucito, già assolto dall’associazione, è stato l’unico per il quale non è stata impugnata la sentenza. Riguardo le altre condanne d’appello sono state impugnate le sentenze riguardanti le posizioni di Francesco Cordua, 6 anni e 8 mesi; Emanuele De Simone, 7 anni e 2 mesi; Antonio Della Ratta, 10 anni e 4 mesi; Luigi Ferraiuolo, 11 anni; Cristofaro Iuorio, 6 anni e 8 mesi; Pietro Iuorio, 6 anni e 8 mesi; Alfredo Mauro, 6 anni e 8 mesi; Diego Mirti, 6 anni e 8 mesi, Salvatore Sautto, 6 anni e 8 mesi; Benedetto Sgambati, 7 anni e 8 mesi. Per tutti loro la Cassazione ha respinto i ricorsi.

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Tentano il furto al Sigma di Villaricca: banda messa in fuga dalla vigilanza

Un nuovo tentativo di furto è stato perpetrato sta notte, intorno alle 4, ai supermercati Sigma di via De...

Nella stessa categoria