E’ un vero e proprio ‘gioiello della corona’, criminalmente parlando. Sono le Case dei Puffi, agglomerato di case popolari ubicate nel lotto P di Scampia in via della Resistenza: qui ieri i carabinieri del Nucleo operativo della compagnia Stella hanno dato esecuzione a nove provvedimenti cautelari emessi dal gip di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia nei confronti di un manipolo di appartenenti all’organizzazione dedita alla ge-stione della piazza di spaccio nel rione. I soggetti a vario titolo coinvolti nell’inchiesta sono Giovanni Miano detto “Scarola, 35anni; Giuseppe Molfetta, 37enne di Melito, già detenuto; Salvatore Russodetto “Totoriello”, 55anni; Vincenzo Moxedano detto“’o qua”, 24 anni; Alessandro Lubrano, 35 anni; Salvatore Ruggiero detto “Spongebob”, 28 anni e già detenuto; Raffaele Spennagallo, 33 anni; Giuseppa Roselli,46 anni; Daniela Nacarlo, 39 anni. Tutti gli indagati erano già noti alle forze dell’ordine anche per reati specifici. Al vertice dell’organizzazione, stando alla tesi della Dda, ci sarebbero stati proprio l’attore Salvatore Russo, Giovanni Miano e Giuseppe Molfetta.
Da tempo la piazza è sotto l’assoluto controllo della Vanella Grassi che conquistò il rione dopo un delitto passato alla storia come uno dei più macabri della cosiddetta ‘terza faida’, quello di Raffaele Stanchi e Luigi Montò. La scelta di eliminare Stanchi nacque dalla considerazione dell’essere costui l’uomo di fiducia di Arcangelo Abete, oltre a gestore della remunerativa piazza di spaccio, vera cassaforte del gruppo. Dunque, l’omicidio di Stanchi fu deciso ed eseguito per interrompere il flusso finanziario nella disponibilità degli Abete-Abbinante In tale momento la Vanella Grassi, pur essendo formalmente alleata dei gruppi di Scampia pose le basi per la futura confederazione insieme ai Leonardi-Marino.
