16.6 C
Napoli
domenica, Aprile 28, 2024
PUBBLICITÀ

Clan Amato-Pagano, scarcerato il ras Domenico De Mase

PUBBLICITÀ

Domiciliari. Nonostante le pesanti accuse a suo carico. Questa la decisione presa dalla Corte d’Appello di Napoli (II sezione penale, presidente Maria Francica) per Domenico De Mase, 48enne di Mugnano indicato come appartenente al clan Amato-Pagano e soprannominato ‘cap e vacc’. Pienamente accolte le argomentazioni sollevate dai suoi difensori, gli avvocati Luigi Senese e Andrea Di Lorenzo, che hanno ottenuto per il loro assistito la sostituzione della misura cautelare in carcere con quella meno afflittiva dei domiciliari per gravi motivi di salute. De Mase, indicato da diverse ordinanza come elemento di punta del gruppo per la fazione di Mugnano, ha due condanne pendenti: la prima a otto anni per associazione camorristica mentre l’altra per estorsione aggravata ( a tre anni e un mese in appello che ha riformato la precedente condanna in primo grado a quattro anni). Nonostante tale quadro probatorio i due legali sono riusciti ad ottenere i domiciliari per il loro assistito.

Il blitz in cui finì in manette De Mase

De Mase era finito in carcere nel giugno del 2021 nel corso del maxi blitz che smantellò la cupola degli Scissionisti (leggi qui l’articolo). Le indagini misero in evidenza in una massiccia e capillare attività estorsiva, posta in essere “a tappeto” nei confronti di operatori commerciali melitesi e mugnanesi, circa 500 negozi ogni anno, oltre che nel diretto interesse del clan nella gestione dei remunerativi servizi di onoranze funebri attraverso la selezione di specifiche ditte con le quali entrava in “quota” consentendo loro di operare, di fatto, in regime di monopolio. Da segnalare una particolare forma di estorsione, che si aggiungeva rispetto a quella “classica” (posta in essere attraverso l’imposizione delle tre rate annuali, coincidenti con le festività di Natale, Pasqua e Ferragosto), camuffata dall’acquisto (in effetti obbligato) di gadget natalizi. Dalle indagini emerse che nella proposta rivolta ai commercianti/vittime, questi potevano ricevere, a fronte della somma estorta, una fattura per “scaricare” il costo dell’illecita devoluzione e questo sarebbe servito, secondo gli indagati, a far accettare più facilmente l’imposizione.

PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

Rischia di annegare in piscina a Ischia, bimba salvata in extremis da bagnino e personale medico

Oggi pomeriggio i carabinieri della stazione di Casamicciola terme sono intervenuti all’interno di un parco termale dove per cause...

Nella stessa categoria