13.8 C
Napoli
venerdì, Aprile 26, 2024
PUBBLICITÀ

Clan Polverino, ordinanza annullata per associazione a delinquere per uno degli indagati

PUBBLICITÀ

Annullata l’ordinanza di custodia cautelare per il reato di associazione a delinquere aggravato dall’articolo 7 nei confronti di Carmine De Cristofaro. Accolta l’istanza dell’avvocato Luca Gili, De Cristofaro resta però in carcere poichè sul suo capo pende l’accusa di spaccio di droga. E’ indagato nel processo Piazza Pulita che ha portato all’azzeramento del gruppo formato da 24 persone dedito al traffico di cocaina, hashish e marijuana. Un gruppo che avrebbe agito – secondo le accuse contenute nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Isabella Iaselli – per agevolare la cosca criminale degli Orlando, da tempo egemone sul territorio

L’operazione Piazza Pulita

L’attività, denominata “Piazza pulita”, ha consentito di raccogliere a carico degli arrestati gravi indizi di colpevolezza in ordine alla loro partecipazione, a vario titolo, ad un’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti (cocaina, hashish e marijuana), spaccio e detenzione ai fini di spaccio in concorso, con l’aggravante di avere agito al fine di agevolare l’attività dell’associazione camorristica denominata clan “Orlando”, egemone da anni sul territorio di Marano, Quarto e zone limitrofe.

PUBBLICITÀ

Per alcuni di loro la Procura ha contestato anche l’art. 416 bis, ovvero di essere veri e propri affiliati al “sistema” criminale. Si legge infatti nelle centinaia di pagina dell’accusa, che quattro degli indagati, con il ruolo di referenti per conto del clan delle attività illecite tra le quali il traffico di stupefacenti e le estorsioni, si occupavano altresì della distribuzione delle mesate agli affiliati, anche a quelli detenuti, della gestione delle piazze di spaccio, del controllo del territorio e della risoluzione di contrasti interni ed esterni al sodalizio.

L’operazione dei militari dell’Arma ha di fatto smantellato tale organizzazione che gestiva in particolare la distribuzione e la cessione della droga, sia a rivenditori all’ingrosso, sia ai pusher delle principali piazze di spaccio del territorio, estendendo le proprie maglie finanche ai territori del basso Lazio e della Sardegna, regioni che alimentavano di droga attraverso referenti del luogo. Nel corso dell’indagine, durata oltre due anni, i militari hanno sequestrato oltre 40 chili di sostanza stupefacente e hanno documentato i ruoli di ciascun indagato all’interno del sodalizio. Determinanti sono risultate le dichiarazioni di alcuni pentiti.

PUBBLICITÀ

RESTA AGGIORNATO, VISITA IL NOSTRO SITO INTERNAPOLI.IT O SEGUICI SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK.

PUBBLICITÀ

Ultime Notizie

“La camorra è finita”, la risposta del neomelodico nel servizio di Luca Abete

Luca Abate ha realizzato un servizio giornalistico sui presunti legami tra i cantanti neomelodici e la camorra, infatti, l'inviato...

Nella stessa categoria