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domenica, Aprile 28, 2024
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Compiti per gli studenti durante le vacanze di Natale: 5 utili e rapidi consigli per salvare i giorni di festa

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Durante le vacanze di Natale tutti noi desideriamo rilassarci cercando di diluire i nostri impegni in poche e semplici cose ma , puntualmente,  come in tutte le  feste di natale che si rispettino, arriva il temibilissimo momento di fare i compiti. Passando da quelli più complessi per arrivare a quelli più facili, i compiti delle vacanze sono sempre la croce dei tanti studenti  in questo periodo di festività. Ecco quindi 5 utili e rapidi consigli per affrontarli al meglio e godersi anche i meritati giorni di riposo.

Compiti o non compiti, è questo il dilemma

Quello dei compiti delle vacanze è sempre un tema molto caldo ogni anno. Da una parte c’è una schiera di genitori e alunni che si lamentano del troppo carico assegnato durante le festività natalizie, dall’altra ci sono i docenti che invece reputano giusto e sacrosanto dedicare parte di questo tempo di riposo allo studio. Sebbene possa sembrare controintuitivo per i giovani studenti, secondo la pedagogista Federica Ciccanti “I compiti dovrebbero avere lo scopo di avvicinare i bambini alla scuola e di mantenere vivo l’interesse verso di essa”  . 

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Come fare allora a farli concedendo però anche tempo al riposo? 

Vediamo insieme i 5 passi da seguire secondo l’esperta di pedagogia.

Passo uno, organizzare il lavoro

“Fare un piano di lavoro con un timing di realizzazione del progetto compiti”, questo è il primo invito che fa Ciccanti.  “Diario alla mano,  si iniziano a contare i giorni che mancano al rientro a scuola, escludendo i sabati e le domeniche oltreché i giorni festivi. Si contano le pagine che si devono studiare, gli esercizi da fare e si inizia una programmazione . Al tempo stimato – continua – se ne aggiunge un 20% in più, perché un imprevisto o una difficoltà può sempre capitare. 

Passo due, scandire il lavoro nel tempo

 “Le materie di studio vanno alternate durante i pomeriggi dedicati nel piano di svolgimento e vanno previste anche delle pause dove i ragazzi possono distrarsi, o giocando o dando una sbirciata veloce alla chat degli amici.”  La pedagogista ci  tiene anche a dire che è importante idratarsi e nutrirsi durante lo studio cercando di non accumulare ulteriore stress.

Passo tre, condividere con la famiglia 

“Trovare momenti di condivisione familiare. Si può andare a vedere una mostra, o a visitare un luogo che parli di quanto i ragazzi  hanno fatto a scuola e di quanto è stato loro assegnato per casa”  Questo suggerimento che dà Ciccanti è alquanto prezioso. Si può e si deve apprendere non solo dai testi scolastici, ma anche dalle esperienze che vanno al di là della scuola stessa.  Farlo con i propri genitori può essere anche un motivo in più per scoprire posti nuovi e mettere in pratica ciò che si è imparato.

Passo quattro, attenti all’intelligenza artificiale

Spesso si può incappare in qualche strafalcione per colpa di un errato utilizzo di questa intelligenza artificiale che sta cambiando radicalmente il modo di fare didattica e di imparare, ce lo spiega così la nostra esperta.  “ Bisogna fare attenzione a quanto ne emerge dall’uso, senza mai idealizzarla o al contrario demonizzarla. L’Ai non è la risolutrice dei problemi, è uno strumento educativo, una applicazione che può facilitarci la vita”. 

Passo cinque, è importante fare pause 

“E’ nelle pause, e durante il sonno, che le informazioni si consolidano nella nostra mente. Senza il giusto tempo di riposo, quindi, i concetti appresi non si sedimentano in modo efficiente.”  Ciccanti ci consiglia dunque di fare una pausa tra i 20 e i 40 minuti per cercare di sgranchire le gambe e evitare che salgano troppo i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress.

 

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