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domenica, Aprile 28, 2024
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Confermato il 41 bis a Cospito, esplodono anche a Napoli le proteste di anarchici e studenti

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Nuove disposizioni infrangono l’idea che in quest’ultimo periodo si stava facendo spazio. Alfredo Cospito, anarchico e detenuto, attraverso lo sciopero della fame voleva che il 41 bis fosse abolito. Eppure il ministro Nordio respinge l’istanza. Gli studenti dell’Università di Napoli occupano l’Orientale e scioperano contro questa decisione che definiscono come una tortura ingiusta.

Alfredo Cospito e il suo tentativo di aggirare il 41 bis  

Dopo aver condotto ben oltre 100 giorni di digiuno, Cospito ha ricevuto il responso che tanto attendeva. Il ministro della giustizia Carlo Nordio, ha ritenuto ancora vigente la sua pericolosità, tale dato l’ha indotto a scartare l’opzione di ritrarlo dal regime forzato del 41 bis. Questo ha, infatti, respinto l’istanza di revoca avanzata dall’avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore del detenuto. La decisione del ministro risulta essere ferma e irremovibile. Nordio, infatti, ha ricevuto il supporto di altre autorità giudiziarie che l’hanno supportato nell’elaborazione di una decisione.  Quelle che hanno espresso il loro parere al ministro risultano essere: la Procura nazionale antimafia, la Dda di Torino e la Procura generale del capoluogo piemontese. Insieme, tutti questi organi hanno ritenuto inopportune ed infondate le motivazioni mosse dalla controparte. Eppure gli studenti dell’università di Napoli non sono d’accordo.

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Ulteriori motivazioni che inducono la Giustizia ad opprimere la richiesta 

Oltre agli elementi più visibili, come ad esempio la pericolosità del detenuto, sussistono ulteriori dati che inducono il ministro a generare un rigetto rispetto la richiesta di abolizione del 41 bis, da parte dei legali della controparte. Un altro dato significativo potrebbe essere la comunicazione che Cospito, in un carcere normale, potrebbe istaurare con l’esterno. In opposizione al risvolto giudiziario prendono parte numerosi studenti dell’università di Napoli che attraverso scioperi e iniziative stanno dimostrando la propria contrarietà rispetto questo regime che definiscono come forzato e disumano.

Gli studenti dell’università di Napoli occupano l’ateneo dell’orientale e protestano contro il 41 bis 

“L’università deve essere il primo luogo dove iniziare a mettere in discussione il modello del 41 bis”. Queste le parole maggiormente risonanti e riassuntive di questi ultimi giorni. L’intento degli studenti universitari è quello di sottolineare l’assurdità del modello proposto dallo Stato ed estendere a quanti più istituti e sistemi possibili questa linea liberale di pensiero. Così, sulla base dei propri ideali, Marta, membro del Collettivo Universitario, spiega l’occupazione dell’ateneo napoletano. La studentessa dopo aver ampiamente esposto le motivazioni dello sciopero fa notare lo striscione disposto fuori al balcone dell’istituto con la seguente didascalia: “Orientale occupato contro 41bis – Alfredo libero”.

Le parole della studentessa del Collettivo Universitario 

“Siamo riuniti qui per discutere e stimolare lo Stato a promuovere delle decisioni corrette e umane. Questa è un’iniziativa pubblica che ha riscosso l’interesse di tanti studenti, attivisti dell’ex Opg e altri comitati cittadini, questo non può essere che un segno dell’ oggettiva scorrettezza di questo regime giudiziario. Alfredo Cospito è da ormai oltre 100 giorni che conduce lo sciopero della fame, bisogna agire immediatamente con prontezza. Il 41 bis ha ricevuto condanne anche da Ue e da Amnesty. Lo Stato si maschera dietro una finta giustizia applicata con violenza e disumanità invece di considerare il sovraffollamento nei carceri e l’alto tasso di suicidi“. 

 

 

 

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