Per il gip di Perugia è un “un chiaro quadro di accordo corruttivo e di vendita della funzione” quello che emerge dall’indagine che ha portato in carcere il giudice per le indagini preliminari di Latina Giorgia Castriota coinvolgendo anche due collaboratori nell’ambito di procedure di amministrazione giudiziaria, Silvano Ferraro, anche lui finito in cella, e Stefania Vitto, ai domiciliari. “Un quadro granitico di gravità indiziaria” si sottolinea nell’ordinanza. Secondo la ricostruzione accusatoria, il giudice non solo avrebbe direttamente nominato ed agevolato il conferimento degli incarichi a persone con cui intratteneva “rapporti personali consolidati”, ma avrebbe percepito, “sistematicamente”, parte dei compensi in denaro liquidati dallo stesso gip nell’ambito dell’amministrazione giudiziaria o corrisposto, a titolo di compenso, dalle società sequestrate.
Nei capi di imputazione per i quali è stata emessa ordinanza cautelare sono contestate anche altre utilità quali gioielli, orologi, viaggi e un abbonamento annuale per assistere in tribuna d’onore dello stadio Olimpico alle partite di una squadra calcio, che il giudice avrebbe percepito dai soggetti inseriti nell’ amministrazione giudiziaria.
Denaro ricevuto “sistematicamente” e poi gioielli, orologi, viaggi e un abbonamento in tribuna d’onore allo stadio Olimpico per le partite della Roma sono le “utilità» che il gip di Latina, la 45enne cosentina Giorgia Castriota (ha fatto pratica nella Città dei bruzi tra il 2022 e il 2004 e sostenuto gli esami di procuratrice a Catanzaro dopo un passaggio a Reggio Calabria) avrebbe ottenuto – secondo la ricostruzione della Procura di Perugia – dopo avere conferito irregolarmente incarichi di collaborazione nell’ambito di procedure di amministrazione giudiziaria di beni sequestrati.
Un’indagine che ha coinvolto anche Silvano Ferraro e Stefania Vitto, entrambi collaboratori nell’ambito di procedure di amministrazione giudiziaria. I tre sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare del gip del capoluogo umbro. In carcere per Castriota e Ferraro e agli arresti domiciliari per Vitto.