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venerdì, Aprile 26, 2024
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Crisi di Governo, Draghi ai partiti: “Siete pronti al nuovo patto?”

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Mario Draghi arriva con qualche minuto di ritardo nell’Aula del Senato. Parla per mezz’ora, alza anche la voce nei passaggi cruciali di un discorso che rivendica, da un lato, i risultati ottenuti proprio grazie alle forze politiche. Quando hanno lavorato “nell’interesse del Paese”. Ma dall’altro pone paletti chiari perché si possa proseguire con il governo di “unità nazionale” che fin qui ha garantito “la legittimità democratica” dell’esecutivo e la sua “efficacia”.

Il consenso più ampio possibile del Parlamento, osserva il premier, serve a maggior ragione per un “presidente del Consiglio che non si è mai presentato davanti agli elettori”. E l’unica strada per andare avanti, sottolinea con forza, “è ricostruire daccapo questo patto, con coraggio, altruismo, credibilità”. Le dimissioni, insomma, restano ancora sul tavolo se alla fine della giornata non arriveranno quelle risposte dai partiti attese invano nei 5 giorni della crisi congelata da Sergio Mattarella con l’invito ad andare alle Camere che “oggi mi permettono di spiegare a voi e a tutti gli italiani le ragioni di una scelta tanto sofferta, quanto dovuta”.

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Basta ambiguità, è la richiesta del premier. Che si rivolge, senza citarli esplicitamente, soprattutto a Lega e Movimento Cinque Stelle che non a caso non si uniscono all’applauso che segue la fine del discorso in Aula.

Certo, apre all’autonomia, alla riforma delle pensioni, ai miglioramenti al reddito di cittadinanza, al mantenere fermi gli obiettivi di transizione energetica, alla risoluzione delle criticità sul Superbonus. Che però, insieme agli altri sconti edilizi, va reso “meno generoso”. E poi, incalza, non si può chiedere la sicurezza energetica per gli italiani e al tempo stesso “protestare” contro i rigassificatori. Non si possono sostenere le riforme e poi dare la sponda alla piazza, come nel caso dei taxi. Bisogna continuare ad armare l’Ucraina perché resta l’unico modo “per aiutare gli ucraini a difendersi”. Ora la parola ai partiti, con molte incognite e preoccupazioni soprattutto sulle decisioni che potranno assumere Lega ed M5s.

 

Le sfide che l’Italia deve affrontare richiedono ‘un governo forte e coeso’. Al Paese ‘serve un nuovo patto di sviluppo concreto e sincero.

Partiti, siete pronti a ricostruire questo patto? Siete pronti? Siamo qui in quest’Aula solo perchè gli italiani lo hanno chiesto. È una risposta che dovete dare non a me, ma a tutti gli italiani’. Mario Draghi conclude così il suo discorso al Senato. M5s e Lega non applaudono quest’ultima parte. Il presidente del Consiglio richiama le forze politiche alla responsabilità di portare a termine l’agenda di governo senza fare sconti e definisce ‘tanto sofferte quanto dovute’ le dimissioni, respinte dal capo dello Stato, presentate il 14 luglio per il venir meno del patto di fiducia nella maggioranza: ‘L’unica strada, se vogliamo ancora restare assieme, è ricostruire daccapo questo patto, con coraggio, altruismo, credibilità’. La risposta dei partiti è attesa dal dibattito.

Dopo l’intervento del premier il centrodestra di governo si riunisce nuovamente a Villa Grande. Salvini ha riunito i suoi. “Adesso ci sarà una riunione con il centrodestra di governo e decideremo insieme”, ha detto Giulia Bongiorno al termine della riunione della Lega.

Dopo aver ascoltato Draghi anche Giuseppe Conte si è riunito con alcuni dei vertici del M5s, fra cui i vicepresidenti e la capogruppo a Palazzo Madama Mariolina Castellone. Nel frattempo, in un altro ufficio, è in corso una riunione del gruppo dei senatori del Movimento. Dopo essersi riunito circa un’ora con i vertici del partito, Conte si è appena spostato nell’ufficio dove lo attendevano i senatori.

L DISCORSO DI DRAGHI

“Mercoledì – ha sottolineato in apertura del suo discorso – scorso ho rassegnato le dimissioni. Questa decisione è seguita al venir meno della maggioranza di unità nazionale che ha appoggiato il governo dalla sua nascita. Il capo dello Stato le ha respinte e chiesto di informare il Parlamento. Decisione che ho condiviso. Oggi mi permette di spiegare a voi e agli italiani questa decisione tanto sofferta quanto dovuta“.Il premier ha rivendicato i risultati ottenuti dal suo governo in questi 17 mesi. Ma ha anche indicato una serie di obiettivi per i quali, ha evidenziato, serve un nuovo patto di fiducia”. “Non serve una fiducia di facciata che svanisca di fronte ai provvedimenti scomodi”. Draghi ha elencato una serie di obiettivi. Bisogna spingere sui contratti collettivi, punto di forza del sistema industriale. “Serve una riforma delle pensioni – ha proseguito – che garantisca meccanismi di flessibilità in uscita e un impianto sostenibile ancorato al sistema retributivo”. “Il disegno di legge” sulla concorrenza, che riguarda anche “i taxi” e le concessioni balneari” deve “essere approvato prima della pausa estiva. Ora c’è bisogna di un sostegno convinto all’azione dell’esecutivo” non il sostegno a proteste tavolta violente.

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