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venerdì, Aprile 26, 2024
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Prima tragedia sul lavoro in Italia, operaio di 29 anni muore nella fabbrica

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Prima tragedia sul lavoro in Italia, operaio di 29 anni muore nella fabbrica.

Ennesima tragedia nel mondo del lavoro. Un operaio di 29 anni, Cristian Perilli, di Pignataro Interamna (Frosinone) è morto all’interno della Sevel di Atessa, in Val di Sangro. L’uomo era un dipendente della ditta esterna Comau, ex gruppo Fiat, impiegata per la manutenzione degli stabilimenti. E’ stato schiacciato da un supporto di ferro dell’impianto robotico, cadutogli addosso mentre stava sostituendo un tirante a un discensore. Inutili i soccorsi del 118, che ha inviato anche l’elisoccorso.

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L’incidente è avvenuto dopo mezzogiorno nel reparto lastratura della fabbrica abruzzese, la cui area è stata transennata e posta sotto sequestro dal pm Serena Rossi. Sul posto per le indagini i carabinieri di Atessa. In questi giorni la Sevel è chiusa per le ferie natalizie, ma erano in corso lavori di manutenzione alle linee di produzione.

“Non è possibile continuare a contare giorno dopo giorno vittime sui luoghi di lavoro, i lavoratori e le lavoratrici non possono vivere con l’incubo di non ritornare a casa. Le aziende che non investono sulla sicurezza andrebbero penalizzate seriamente. Abbiamo chiesto subito un incontro urgente alla Direzione di Fca per capire come sia potuto accadere un incidente cosi drammatico. Resta però una piaga che dalle Alpi alla Sicilia sta investendo in modo trasversale tutti i settori, dal metalmeccanico a quello edile passando per i trasporti e la logistica”, commenta il Coordinatore Fim Cisl del settore automotive, Raffaele Apetino.

“Bisogna lavorare tutti nella stessa direzione ed è necessario un controllo capillare e preventivo sulla sicurezza nelle aziende. – conclude Apetino – Non servono slogan ad effetto ma interventi mirati alla vera prevenzione per non scrivere ogni giorno un nuovo necrologio”. Stesso appello lanciato dalla Fiom: “Il nuovo anno comincia come si è chiuso: è inaccettabile che i lavoratori rischiano infortuni o addirittura perdano la vita. C’è una responsabilità di prevenzione e controllo delle imprese e delle istituzioni pubbliche. È necessario intervenire con urgenza”.

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