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sabato, Aprile 27, 2024
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Da Afragola a Melito, da Caserta a Bagnoli: tutte le giravolte di De Laurentiis sul nuovo stadio del Napoli

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In vent’anni di presidenza, De Laurentiis ha più volte minacciato il sindaco di turno di abbandonare al proprio destino il “cesso con stalattiti di pipì” che è lo stadio del Napoli, il Maradona, per trasferirsi altrove. Varie mete si sono susseguite, tante parole e nessun progetto concreto. L’ultima risale a ieri, quando il presidente ha annunciato, con tanto di data, che la nuova casa dello sport del Napoli si farà a Bagnoli.

L’opposizione di De Laurentiis e i sindaci

Lo scontro con i vari sindaci (Iervolino, De Magistris, Manfredi) ha portato De Laurentiis a non voler riporre i fondi della società SSC Napoli nelle casse comunali né per la cessione né per la concessione. Nemmeno l’ipotesi ristrutturazione per permettere al Maradona di ospitare Euro 2032, con la corrispettiva possibilità del project financing di cui avevamo parlato qui, ferma De Laurentiis dal minacciare (a parole) di fare lo stadio e il centro sportivo altrove.

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Tutte le minacce del presidente sullo stadio

Si potrebbe fare l’elenco di tutte le volte che Aurelio De Laurentiis ha detto “lo stadio lo faccio io e lo faccio qua“. Nel 2005 fu Acerra: appena preso il Napoli infatti l’anno prima De Laurentiis aveva detto “Aspetto 21 giorni, dopodiché lo stadio me lo costruisco io”. Benché fosse allettante la visione di De Laurentiis in tenuta da operaio con tanto di elmetto arancione, non ci fu nulla.

Poi San Giovanni Barra, poi Miano e Melito nel 2007, Caserta nel 2013 e poi di nuovo 2023. “A quel punto andrò dal sindaco di Caserta, troverò l’accordo con lui, e dal 2 gennaio inizierò la costruzione di un nuovo stadio lontano dalla città, perché sono una persona seria e operativa“. Diceva ADL nel 2013. Poi poco fa l’ultimatum finale: “Se non me lo danno entro 120 giorni, lo costruirò altrove, forse ad Afragola, poiché lì ci sarà la stazione della metro. Sto valutando anche il litorale di Pozzuoli per quanto concerne il centro sportivo”.

Le difficoltà dello stadio a Bagnoli: Manfredi risponde a De Laurentiis

Ma la costruzione annunciata dell’impianto sportivo a Bagnoli appare più difficile e improbabile del solito. Bagnoli, situata al centro della zona Campi Flegrei, è una zona particolare. Si andrebbero ad iniziare i lavori in un momento di forte crisi bradisismica, con scosse che si susseguono ogni giorno con epicentro a una manciata di km da lì. Importante anche il rischio vulcanico e la vicinanza di un altro impianto sportivo come il Maradona.

A tutto ciò si aggiunge forse la nota più dolente: la zona di Bagnoli aspetta una riqualificazione urbana dopo la dissoluzione dello stabilimento siderurgico dell‘Italsider da decenni. Sono 30 anni che la politica fa immobilismo e non attua progetti veri per il futuro della zona, che ad oggi sembra abbandonata a sé stessa. E a questo si riferisce anche lo stesso Manfredi, quando dubita del progetto stadio di De laurentiis: “I tempi delle bonifiche sono più lunghi rispetto a quelli del progetto di De Laurentiis. Proprio ieri abbiamo definito in maniera molto dettagliata un cronoprogramma insieme al ministero e a Invitalia – ha spiegato Manfredi – tra aprile e maggio dovrebbero essere assegnati i fondi dal ministero dell’Ambiente, dopo la loro rimodulazione, e dall’inizio dei lavori i tempi di bonifica sono dai tre ai cinque anni“.

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