Dopo il lutto e l’ultimo saluto a Diego Armando Maradona, si preannuncia una vera e propria battaglia legale tra gli eredi del ‘Pibe’. Il patrimonio del campione argentino, a poche ore dalla sua scomparsa, è finita al centro della cronaca, quella più ‘invasiva’. Un patrimonio sconosciuto: c’è chi parla di debiti, chi invece è a conoscenza di investimenti in mezzo mondo, fatto sta che nei prossimi giorni i figli, diretti eredi del Pibe, potrebbero ritrovarsi a fare i conti con questioni che in questo momento sono lontane dai pensieri. Un dolore ancora immaturo alberga nei cuori dei figli di Diego, ma c’è già chi inizia a fare i conti in tasca e in banca all’idolo di Napoli.
E’ già partita la caccia all’eredità. Sull’entità della quale regna il mistero. “Non lascerò niente ai figli in eredità, donerò tutto”. Diego Armando Maradona, morto all’età di 60 anni, in un’intervista lo scorso anno aveva delineato il proprio testamento. Ora, la questione relativa all’eredità del Pibe comincia a concretizzarsi e si profila come una sorta di rebus. Primo punto: la donazione integrale di tutti i beni del Diez non è un’ipotesi praticabile.
Quel che si sa è che il tesoro di Maradona non è fatto di denaro contante, di cash. Si parla di non più di 100mila dollari sul conto, ma ci sarebbero anche diversi milioni di debiti. La conferma l’ha data Luis Ventura, giornalista argentino da sempre vicinissimo a D10s: «Non aveva quasi più nulla sul conto in banca, è morto povero» ha raccontato al programma televisivo Fantino a la tarde, spiegando che l’enorme patrimonio accumulato con gli stipendi e con i cachet degli sponsor storici come la Puma sarebbero «sperperati a causa delle sue mani bucate e in gran parte sottratto da chi lo circondava con il fine di raggirarlo e svuotargli le tasche, bastava chiedere e lui dava».
Il patrimonio di D10S
Che fine hanno fatto quindi i milioni di dollari guadagnati negli anni da allenatore a Dubai? O da presidente onorario del Dinamo Brest, che gli passava 20 milioni di dollari all’anno? Secondo Ventura, si sarebbero volatilizzati sia per la sua eccessiva generosità sia per certi raggiri subiti da chi faceva parte del suo quadrato magico. Amici, amici degli amici, medici, manager, consulenti e sedicenti tali che negli ultimi anni lo avevano circondato. E, come hanno denunciato in molti, isolato dal resto del mondo. Le figlie, ma anche ex colleghi e compagni come l’ex difensore Oscar Ruggeri e il suo storico preparatore Fernando Signorini hanno detto chiaro e tondo che tempo fa non riuscivano più nemmeno a parlare con Maradona, perché le telefonate venivano filtrate e spesso addirittura bloccate da chi gli stava vicino. E Maradona, evidentemente, si fidava, a causa soprattutto delle condizioni di evidente fragilità emotiva.
Gli eredi di Diego Armando Maradona