Non è stato un incidente. La mamma ha perso la testa, come molte volte la cronaca ha raccontato, talvolta con casi clamorosi dal punto di vista giudiziario. Viene in mente il caso di Cogne. La svolta sulle cause del decesso di un bambino di due anni morto nel pomeriggio di ieri è avvenuta, infine, dopo ore di interrogatorio.

La madre  del piccolo è stata trovata con il piccolo ormai senza vita tra le braccia. La giovane donna sosteneva lo avessero investito con l’auto ed ha insistito fino a quando ha potuto. Alla fine è crollata. Nelle prime ore del mattino Donatella Di Bona, 29 anni, madre di Gabriel Feroleto di Atina, residente a Piedimonte San Germano, in provincia di Frosinone, ha detto quello che mai avrebbe voluto ammettere ed è stata arrestata dai Carabinieri. Il motivo è orribile: l’omicidio del figlio. La confessione è avvenuta al termine di un interrogatorio protrattosi dal tardo pomeriggio di ieri fino alle 4.20 del mattino di oggi presso la stazione dei Carabinieri di Cassino.

I fatti e l’arresto di Donatella Di Bona

Il bambino era nato a Sora l’11 dicembre 2016. Doveva ancora compiere due anni. Le prime informazioni riguardavano un bambino investito ieri pomeriggio, alle 16.30. Una pattuglia della stazione Carabinieri di Piedimonte San Germano era intervenuta sul posto con personale del 118 che aveva cercato di rianimare il piccolo, Antonio Gabriel, constatandone poco dopo il decesso. Ma le incongruenze sono emerse subito. Gli immediati accertamenti effettuati dal personale operante hanno permesso di acclarare che il decesso del bimbo non era riconducibile ad un investimento ed alla successiva fuga dell’auto, come riferito dalla madre, ma che era stata la stessa donna ad ammazzarlo poco prima durante una passeggiata, presa da un raptus. La donna avrebbe perso il controllo in seguito ad una banale richiesta del figlio di tornare dalla nonna. Lo ha ucciso soffocandolo, stringendogli il collo e chiudendogli la bocca, causandone la morte per asfissia. La salma del piccolo è stata condotta presso la camera mortuaria dell’ospedale Santa Scolastica di Cassino, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, mentre la donna al termine delle formalità di rito sarà portata presso la sezione femminile della casa circondariale di Roma-Rebibbia