Sono increduli i parenti di L.C. il più giovane del gruppo che ha aggredito il povero Francesco Della Corte due settimane fa. E la zia del 15enne residente in via Vittorio Emanuele III, che parla con alcuni giornalisti e non si capacita del coinvolgimento di suo nipote. «Non avevo capito assolutamente nulla. Dio mi ciechi se sto mentendo. Lui è sempre stato un ragazzo tranquillo e stava aspettando di poter lavorare in una panetteria. Sono addolorata soprattutto per la famiglia della guardia giurata uccisa, che so che sta vivendo un dramma. Non so cosa sia scattato nella mente di L. e degli altri. Siamo sotto choc».
A confermare che L.C. non avesse fatto trasparire nulla sul suo coinvolgimento è la fidanzatina , nonché sua coetanea. «Il giorno successivo all’accaduto (la notte di sabato 3 marzo ndr.) siamo andati al cinema assieme. Non mi ha detto nulla, eppure io e lui ci confidavamo su ogni cosa. È questo quello che a me fa più male ed è questo che non gli perdono. Da quello che poi ho saputo, nei giorni successivi ha chiesto a dei conoscenti del rione chi fosse stato a colpire la guardia giurata. Ora la mia esistenza è sconvolta, come così i miei piani. Io con lui avrei voluto mettere su famiglia fra qualche anno. Ora tutti i miei sogni sono andati in fumo. Ma non lo abbandono. Appena possibile, andrò a trovarlo in carcere».
