Avrebbero messo in piedi un gruppo capace di movimentare chili e chili di droga con base San Giovanni Teduccio. A capo i fratelli Armando e Antonio Del Re per i quali sono arrivate le condanne d’appello. Non sono mancate le sorprese visto che i due hanno visto le condanne rimediate in primo grado fortemente ridotte.
L’inchiesta è quella culminata negli arresti effettuati dagli uomini della guardia di finanza nel giugno del 2022. Armando e Antonio Del Re passano rispettivamente da 18 e 10 anni a 10 anni e otto mesi e cinque anni e due mesi. Tutto merito dei loro legali, gli avvocati Claudio Davino e Antonietta Genovino, che sono riusciti a ridimensionare la posizione dei loro assistiti.
Ha ottenuto un ottimo risultato anche Samuele Marigliano che passa da tre anni e otto mesi a due anni e due mesi grazie allinea seguita dal suo legale, l’avvocato Leopoldo Perone, che è riuscito a ridimensionare le accuse per il suo assistito che era già stato anche assolto dall’accusa di associazione.
Il collegamento con la mala di San Giovanni
Riguardo gli altri Giuseppe Pistone è stato condannato a cinque anni e sei mesi rispetto ai 10 anni e quattro mesi del primo grado, Salvatore Pistone già reduce dall’ottimo risultato del primo grado ha rimediato una condanna a due anni e quattro mesi. Pistone era stato assolto dall’accusa di associazione e condannato per soli episodi di spaccio, decisive per lui si sono rivelate le argomentazioni del suo legale Mauro Zollo.
Riguardo le altre condanne stabiliti due anni per Giuseppina Palumbo, quattro anni e dieci mesi per Patrizio Sergio mentre Gaetano Minichini ha rimediato tre anni e sei mesi. Secondo la Dda al vertice della predetta organizzazione c’erano i fratelli Del Re, Armando (alias A’Pacchiana) e Antonio, collegati alla malavita organizzata del quartiere napoletano di San Giovanni a Teduccio.
Il ferimento della piccola Noemi
I due al momento di tale blitz erano già reclusi poiché ritenuti responsabili dell’agguato commesso il 3 maggio 2019 in piazza Nazionale nei confronti di Salvatore Nurcaro (legato al Clan Reale), per questioni inerenti alla gestione delle piazze di spaccio. Nella stessa vicenda rimase gravemente ferita da pallottole vaganti la piccola Noemi e, più lievemente, la nonna.
L’organizzazione criminale capeggiata dai fratelli Del Re, secondo gli esiti investigativi, era una delle più attive nel traffico di stupefacenti nelle principali piazze di spaccio di Napoli e provincia. I rifornimenti avvenivano attraverso autovetture dotate di doppifondi. I successivi approfondimenti investigativi portarono anche al sequestro di oltre 3 kg di hashish e alla ricostruzione di linee di forniture di stupefacenti a favore di un sottogruppo operante a Cattolica, in Emilia Romagna.