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sabato, Aprile 27, 2024
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Due matrimoni in un’unica cerimonia, ma le nozze dei Maneskin scatenano le polemiche: “Una sceneggiata”

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C’è chi dice che con la propria musica non ci si può sposare. Beh di certo i Maneskin non sono di questo parere. Infatti con un eclatante spettacolo hanno presentato il nuovo album proprio con un matrimonio.

Un matrimonio particolare al Brancaccio

Un altare, quattro panchette. Non mancano fiori, candelabri e due ali di sedie per gli ospiti, separate da un lungo tappeto rosso, tra specchi, stucchi e un imponente lampadario. Tutto è pronto per il particolare matrimonio che si terrà a palazzo Brancaccio.

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Sono loro i quattro componenti della rock band, ormai, tra le più famose del mondo hanno pensato di mettere in scena un matrimonio. Il loro matrimonio, con tutti e quattro vestiti interamente di bianco: Thomas e Damiano gli sposi, Vittoria ed Ethan le “spose” con in mano un bouquet di rose rosse e il velo tradizionale.

Ebbene si i Maneskin lo avevano promesso. Ed ecco che proprio in questi giorni la promessa è stata mantenuta. I giovanissimi ragazzi si sono sposati fra loro quattro, in una location da favola come Palazzo Brancaccio a Roma, davanti ad un officiante d’eccezione, l’ex direttore creativo di Gucci “Alessandro Michele”.

Una cerimonia in piena regola per la presentazione del nuovo album

Una cerimonia in piena regola, organizzata da Spotify Global per la presentazione dell’album “Rush!”, alla fine della quale gli ospiti – un gremito parterre di vip da fare invidia al matrimonio più glam, da Paolo Sorrentino a Dybala, da Baz Luhrmann a Elisa, e altri volti eccellenti – hanno tirato ai festeggiati del riso nero per suggellarne l’unione.

Agli ospiti è stato distribuito un foglio con il rituale delle nozze, con le frasi che ciascuno degli sposi ha dovuto recitare. La cerimonia inizia con le solenni parole di Alessandro Michele: “Damiano, Ethan, Thomas e Victoria volete prendervi in matrimonio promettendo di essere fedeli l’un l’altro sempre, nella gioia e nel dolore, nell’amore e nell’onore ogni giorno delle vostre vite?” e i quattro componenti della band hanno risposto ‘Yes”.

In seguito delle frasi cucite addosso a ciascun elemento della band romana, secondo le caratteristiche specifiche di ognuno. Nel finale, l’officiante ha invocato “Apollo, il Dio della musica” per confermare l’unione tra gli artisti, come un vero e proprio matrimonio.

E’ il primo matrimonio poligamo del rock and roll di tutti i tempi

Bacio finale tra tutti e quattro, e l’immancabile torta, a quattro piani con le statuatine dei quattro cantanti, ma di un particolare colere: Viola. Dopo il brindisi di rito, i quattro sposi hanno intrattenuto gli ospiti con un mini live di una dozzina di brani, molti dei quali tratti dal nuovo album.

Ecco i titoli: Kool Kids, Gossip, Zitti e Buoni, Beggin’, Bla bla bla, The Loneliest, Supermodel, Mammamia, Baby Said, For Your Love, Time Zonwe, I wanna be your slave. Un qualcosa di insolito e spettacolare che si addice a loro e alla loro musica. E’ il primo matrimonio poligamo del rock and roll di tutti i tempi. una vera e propria rivoluzione

Ma guardando il corso dell’ascensione della loro musica non ci si poteva aspettare nulla di meno.

 

Maneskin: matrimonio con polemica

Maneskin: Damiano, Victoria, Ethan e Thomas. Tutti e quattro vestiti di bianco, ognuno con un mazzo di fiori rossi, per dire il fatidico “sì”.

I Maneskin hanno dato vita a un quasi vero matrimonio a Palazzo Brancaccio, a Roma, per celebrare l’uscita del loro nuovo album “Rush!”, pubblicato la scorsa notte.
A officiare la cerimonia, in inglese con tanto di libriccino di rito con il testo delle promesse scambiate, Alessandro Michele, ex direttore artistico di Gucci, che è la maison di moda a cui la band è legata da un vero e proprio contratto.
Presenti numerosi ospiti nazionali e internazionali: Baz Luhrmann, Fedez, Manuel Agnelli, Machine Gun Kelly, Dybala, Sabrina Impacciatore, Paolo Sorrentino, Fletcher Donohue, Benedetta Porcaroli, Cathy La Torre, Floria Sigismondi.
Le ore precedenti all’uscita del nuovo disco sono state animate dalla polemica per le dure parole che il celebre violinista Uto Ughi ha riservato alla band romana: “I Maneskin sono un’offesa alla cultura e all’arte. Non ce l’ho particolarmente con loro, penso che ogni genere ha diritto di esistere, però quando fanno musica e non quando urlano e basta”.

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